Il pareggio con il Pordenone in Coppa Italia e la sconfitta interna contro l'Udinese hanno messo in luce ciò in cui l'Inter presenta qualche lacuna: la lunghezza della rosa. Luciano Spalletti non ha infatti a disposizione sostituti di livello, giocatori che possono svoltare la partita subentrando: ecco il perché delle sue parole nel post-match di ieri, che, secondo il Corriere della Sera, difficilmente verranno ascoltate per tre motivi: di profili utili alla causa nerazzurra non ce ne sono troppi in giro, a gennaio i prezzi sono ancora più alti che in estate e, fattore più pesante di tutti, Suning non ha intenzione di investire.
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Inter, dovrà essere un mercato ‘creativo’. E Thohir chiede 200 mln per uscire dal club
Il Corriere della Sera descrive quelli che sono i prospetti in casa nerazzurra in vista di gennaio
Il direttore dell'area tecnica di Suning Walter Sabatini ha incontrato la proprietà, che non si è ancora espressa pubblicamente, anche sul fatto dello stop sugli investimenti nel calcio: il diktat è però quello di conquistare la Champions League, pur sapendo che a gennaio non ci saranno iniezioni di denaro. Sarà dunque necessario l'autofinanziamento: Sabatini e Ausilio dovranno essere bravi a condurre un mercato creativo. Non arriveranno grandi nomi, anche perché gli unici appetibili sul mercato potrebbero essere Joao Mario e Brozovic, che non hanno però richiesto. Qualcosa per correggere sarà però fatto.
"Suning - si legge sul portale del Corriere - non sarà generoso e oggi si trincera dietro il rispetto del fair play finanziario e le linee guida del governo. Il patron Jindong Zhang è uomo vicino ai vertici politici, è stato rinominato vice presidente della Federazione cinese per il commercio e l’industria, e di certo non può discostarsi da quanto Pechino impone. Nella frenata di Suning c’è però di più: Erick Thohir. Seppur con un ruolo sempre più marginale, resta presidente dell’Inter. Lo si è rivisto a San Siro con l’Udinese, ma stasera non dovrebbe esserci alla cena di Natale con i 400 dipendenti nerazzurri e la squadra. Tra Suning e l’indonesiano i rapporti non sono però di totale armonia. I cinesi avrebbero voluto rilevare la sua quota per 40 milioni. Lui ha declinato, ne chiede quasi 200. Suning è un colosso, con una potenza economica dirompente, ma i paletti del governo impediscono di far uscire con facilità capitali dalla Cina. Anche per questo è stato piazzato un bond (il tasso al 4,8% è la prova che i mercati si fidano) da 300 milioni, per chiudere un debito dagli alti interessi e assicurare liquidità al club. Con questo scenario è difficile investire sul mercato. Spalletti dovrà reagire, per ora con le sole forze a disposizione. Poi con quello che porterà il mercato creativo di Sabatini, costretto a lavorare come un ministro senza portafoglio".
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