A primo impatto, viene quasi da dire 'meglio così'. Perché l'Inter, a prescindere dai risultati delle altre questo pomeriggio, non è squadra costruita per lo scudetto e il pareggio di oggi porterà inevitabilmente ad una netta scrematura delle aspettative imposte dall'esterno di Appiano Gentile, quasi come se gli obiettivi dei nerazzurri siano argomento sul quale nessuno possa esimersi dal dire la sua. Tutti ne parlano, ma Spaletti sa che è affare per pochi intimi, che in realtà hanno sempre avuto le idee chiare: bisogna tornare in Champions League. E in questa ottica, non c'è spazio per mugugni e musi lunghi dopo un pareggio casalingo che prolunga la serie positiva contro una squadra arrivata al Meazza col coltello tra i denti e, nonostante questo, dominata per lunghi tratti dall'Inter.
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Inter, i dettagli dicono che la strada è giusta: la metamorfosi di Icardi è evidente
Spalletti può comunque sorridere dopo il pareggio con il Torino
Ripensando ad episodi e giocate la sensazione è, come sempre, che fare qualcosa in più sarebbe stato possibile, ma l tecnico di Certaldo si tiene stretta l'ennesima prestazione positiva dei suoi, che confermano con il gol siglato nel finale di avere una condizione fisica e mentale adeguata per un club che vuole tornare grande. A ciò si aggiunge quella serie di dettagli che non si possono trascurare in un'analisi e che confermano la bontà di un progetto destinato a decollare, che mette la squadra finalmente prima dei singoli: l'atteggiamento di Eder, ad esempio, pronto ad immolarsi per la causa nonostante lo scarso minutaggio a disposizione, o la sponda di Icardi, trasformatosi nell'occasione della rete da killer d'area di rigore ad assistman, sebbene fosse a due metri dalla porta, in nome del collettivo. L'abnegazione e lo spirito messi in campo anche oggi confermano l'evoluzione dell'argentino, sempre più trascinatore e meno solista, pronto ad arretrare per aiutare la squadra in fase di non possesso e costruire l'azione dal basso insieme ai compagni. Ora due settimane per ritrovare la concretezza persa col Torino (questa la nota negativa) e studiare nuove soluzioni per aprire le difese avversarie e consolidare ulteriormente un'idea di gioco già molto chiara.
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