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Inter, la strada è giusta: fase offensiva da big, difesa ancora in rodaggio

Luciano Spalletti vince all'esordio davanti al suo nuovo pubblico

Daniele Vitiello

L'Inter non è ancora guarita. Lo diciamo chiaro e forte, a scanso di equivoci. Tuttavia, quanto visto in buona parte del match di San Siro contro la Fiorentina può far sorridere i tifosi nerazzurri. Innanzitutto per la qualità delle trame offensive, ben organizzate e sempre pericolose. Di questo Luciano Spalletti può essere contento, perché il fraseggio in mediana, le verticalizzazioni improvvise e il continuo sostegno alla manovra anche degli esterni difensivi sono i primi frutti del certosino lavoro svolto dall'alba del primo giorno di ritiro a Riscone di Brunico. In campo adesso ognuno sa cosa fare in qualsiasi circostanza, sebbene alcuni meccanismi siano ancora in fase di rodaggio, ma questo facilita il compito anche ad elementi che finora hanno zoppicato di più. E non è poco.

L'Inter studia per diventare una big e a tratti sembra aver davvero intrapreso la strada giusta, ma qualche amnesia di troppo ad inizio ripresa in fase difensiva ha giustamente infastidito il tecnico nerazzurro, consapevole del rischio corso vista la gracilità della fiducia di una squadra che proverà ad irrobustirla attraverso gioco e risultati. E' nel frangente di difficoltà che però è emerso il già indispensabile apporto dei nuovi arrivati, forti a livello tecnico, ma ancor più a livello caratteriale. Con giocate semplici e ragionate l'Inter è riuscita a a controllare la mini sfuriata della Fiorentina, colpendola poi nel suo miglior momento e mandando in archivio con ampio anticipo un match che ad onor del vero avrebbe potuto assumere contorni ancora più drastici vista la consistente produzione offensiva. Importante anche lo stato di forma raggiunto dalla squadra, una delle più eclatanti differenze con lo scorso anno, tema che caratterizzò buona parte delle polemiche nell'avvicendamento in panchina fra Mancini e de Boer.

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