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Milito: “L’Inter deve tornare al top, per me è stato un sogno. Eto’o era forte. Mou…”

L'ex attaccante nerazzurro ha risposto alle domande degli interisti on line

Eva A. Provenzano

"L’Inter per me è stato il coronamento di un sogno, tutti vogliono giocare in un club così prestigioso". Questo è quanto ha detto Diego Milito a chi gli ha chiesto cosa è il club nerazzurro per lui. Ecco cosa altro ha aggiunto l'ex attaccante nerazzurro:

PRESENTE - "Tutti vogliamo vincere e vedere l'Inter il più in alto possibile, perché è lì che merita di essere. Bisogna stare uniti, essere positivi e sono convinto che questa sarà una buona stagione. Quando io sono arrivato all'Inter era il massimo, sono arrivato a 30 anni quindi era un sogno in quel momento arrivare in una squadra così prestigiosa, così grande che mi permettesse di lottare per grandi traguardi. Ovviamente sono venuto con tanta voglia, con un sogno di raggiungere cose importanti. Per fortuna ci sono riuscito".

-La prima volta a San Siro? 

La mia prima volta a San Siro è stata veramente un qualcosa di straordinario, sognavo questo stadio perché ho il ricordo di Italia '90 quando l'Argentina ha fatto il Mondiale. Per me San Siro è un mito, uno stadio unico. Ovviamente ricordo perfettamente la partita che ho giocato con il Genoa contro l'Inter, è stato veramente emozionante.

-Momento del 22 maggio?

Tutto, quella giornata è una cosa particolare. Tante volte mi hanno fatto questa domanda e rispondo sempre allo stesso modo. E' difficile da spiegare a parole quello che si vive in quel momento, per me è stata la realizzazione di un sogno. Non solo per me, anche quella di un gruppo di ragazzi che voleva fortemente questo traguardo e poi vedendo la gente...mi viene ancora la pelle d'oca, ho ancora il secondo goal in mente e l'esultanza sotto la curva è veramente un'emozione unica. 

-Il numero 22 ha un significato particolare?

E' diventato un numero al quale sono affezionato, perché è nato casualmente quando sono andato al Saragozza. Ho firmato nell'ultimo giorno di mercato, c'erano due maglie disponibili: il 2 e il 22. Per un attaccante ho scelto il 22, poi è andata bene, mi sono affezionato a questo numero e sono ritornato al Genoa e l'ho ripreso. Quando sono arrivato all'Inter ce l'aveva Orlandoni e Mourinho gli chiese di darmela, lui me la lasciò"

-L'Inter può tornare a quel livello del 2010?

Me lo auguro, deve competere ad alti livelli perché la maglia e la storia lo richiedono.

-Inter Forever?

Sono pronto, per l'Inter sono sempre a disposizione.

-Il gol più bello fatto con la maglia nerazzurra?

Difficile da scegliere, il più bello è quello della finale di Coppa Italia, quello che ho fatto a Sorrentino con il Chievo in campionato, anche con il Catania a San Siro.

-Il ruolo?

Mi sono sempre piaciuti gli attaccanti di manovra, i giocatori che giocano per la squadra in tutti i sensi.

-Eto'o o tu, chi il più forte?

Lui è un campione, ho giocato con tanti attaccanti, ma lui è stato determinante, ha giocato in un ruolo non suo ed è stato bravissimo.

-Un giocatore di questa Inter con cui ti sarebbe piaciuto giocare?

Ci sono giocatori con cui avrei potuto giocare benissimo.

-Il Pallone d'oro nel 2010?

Sono sincero, a tutti fa piacere avere un riconoscimento del genere, ma non mi cambia niente per quanto vissuto, per quello che abbiamo vinto e per l'affetto della gente.

-L'allenatore hai mai pensato di farlo?

Sto facendo il corso in Argentina, vedremo in futuro. Se mi piacerebbe allenare l'Inter? Tutto quello che riguarda il nerazzurro mi interessa.

-Rapporto stretto con chi?

Soprattutto con gli argentini per il Paese in comune. Direi Zanetti (un punto di riferimento, un esempio), Cambiasso, Samuel. Ma tutti avevamo un buon rapporto.

-Cambiasso?

Non sa ancora cosa farà della sua carriera.

-Icardi?

C'è sempre da migliorare e per questo esistono gli allenamenti, lui ha fatto già benissimo e gli auguro di continuare così.

-In coppia con Ronaldo o con Ibra?

Due grandissimi campioni, il primo è stato per me un giocatore unico. Con Ibra mi sono anche allenato per un po'.

-Differenza tra tifosi Inter e Racing?

Abbastanza simili, sono appassionati, vanno ovunque, appoggiano la squadra in ogni momento. Il Racing è un grosso club in Argentina e abbiamo vinto gli ultimi due campionati, è stata un'altra cosa speciale.

-Episodio del 2010 che ha cambiato la stagione?

Dopo la sconfitta a Catania ci siamo andati a giocare a Kiev la qualificazione, aver superato il turno ci ha dato una spinta in più.

-Il tuo attaccante del cuore?

Enzo Francesco, faceva tanti gol e gli somigliavo per questo mi chiamano Principe.

-La tua finta quando è nata?

Ho sempre cercato di farla già da piccolo, mi allenavo molto e gioco da quando ho 5 anni.

-Gol al derby è il massimo?

Il derby è speciale come le vittorie contro la Juventus, allo JS abbiamo vinto noi per primi, emozionante.

-Il miglior allenatore è stato Mourinho?

Mi ha dato fiducia, mi ha fatto vincere ed è speciale, ma ho avuto bravi allenatori.

-La squadra dell'inter del 2010 la più forte in cui hai giocato?

Ha fatto la storia, quindi era forte.

-Il giocatore più bravo tecnicamente con cui hai giocato?

Messi è il più bravo tecnicamente, ci ho giocato un Mondiale e due Coppa America, mi sento fortunato, è un giocatore straordinario.

-Sensazioni al ritorno a Milano?

Mi sento un po' italiano perché sono anche un cittadino italiano, qui è nata mia figlia ed è una città speciale per me.

-Che ricordo hai di Leonardo in panchina?

Leonardo è stato molto importante per noi, conosceva bene lo spogliatoio, aveva indirizzato le cose dopo Benitez e quando se ne è andato abbiamo pagato qualcosa lì.

-Le critiche nella prima parte del 2011?

Fanno parte del calcio, avevamo fatto tante partire l'anno prima, il Mondiale, ho pagato fisicamente per la poca preparazione e ci sono stati 2-3 infortuni, non ero al massimo anche se so che l'Inter richiede che tu lo sia.

-Cosa ha di buono questa Inter? 

Credo sia una squadra brava tecnicamente, a metà campo con i giocatori che sono arrivati come Borja Valero, può dare una grossa mano.

-Cosa ami dell’Italia?

Mi piace da morire, è un paese straordinario e gli italiani sono simili agli argentini. L’Italia è un Paese straordinario.

-Il coro più bello che ti hanno dedicato?

Diego Milito facci un gol, ma non fatemela cantare, sono un disastro. Devo dire che i tifosi nerazzurri sono straordinari, mi hanno sempre caricato tanto e scendere in campo e sentire quel coro era una carica incredibile. Un abbraccio a tutti.

(Fonte: Pagina Facebook Inter)