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Spalletti: “Giochiamo per vincerle tutte, meritarci i tifosi. Joao Mario non era contento, Candreva…”

Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia della sfida contro il Genoa

Sabine Bertagna

L'Inter ha conquistato un bottino di quattro vittorie e un pareggio. Proprio a causa della frenata in casa del Bologna ci si aspetta un approccio diverso da parte dei nerazzurri contro il Genoa di Juric (domani alle ore 15:00). Il tecnico Luciano Spalletti incontrerà i giornalisti nella consueta conferenza pre partita.

Dopo Bologna cosa vuole vedere? - Voglio vedere una reazione corretta. Rivedendo la partita ho trovato nel secondo tempo cose fatte bene dalla mia squadra. Voglio una risposta coerente, un discorso che ci facciamo sempre. Vogliamo che la gente che sta con noi sia convinta di lasciare un segno del suo passaggio dentro l'Inter.

Più di 50.000 tifosi - Il segno che il nostro pubblico si è accorto della buona fede o abbiamo stuzzicato la curiosità di darci fiducia per il nostro modo di lavorare.

Vinciamo?Giochiamo per vincere come in tutte le partite. Non vogliamo essere inferiori a nessuno. Dobbiamo provare a vincerle, ci sono anche gli avversari. Valuteremo l'analisi della partita una volta finita. Le intenzioni sono quella di vincerla, sempre. Noi dobbiamo vincerle tutte le partite. Che tradotto non significa vincere lo scudetto.

La forma - Nel primo tempo siamo andati un po' più piano, doveva essere diversamente. Si è visto che nel secondo tempo la reazione è stata importante.

Cosa non sottovalutare - Sempre le stesse cose. Mantenere un equilibrio. Dobbiamo andare nell'altro campo degli avversari. Alzi la linea difensiva e crei uno spazio alle tue spalle. Le squadre così vogliono sfruttare questa cosa qui. Il cervello sempre acceso, la testa sempre pronta a reagire.

Cosa non deve fare l'Inter domani?Noi lavoriamo sempre allo stesso modo. Con professionalità, fare le cose ad alta velocità con la professionalità che ci vuole in questi casi. Dopo questo risultato del quale non siamo contenti, però poi a noi non cambia niente. La reazione deve essere più forte. E' l'obiettivo finale che conta. Noi abbiamo intrapreso una strada che ha stuzzicato un po' di curiosità nei nostri sportivi. Li ringraziamo e vogliamo ripagare la loro fiducia.

Prime valutazioni - Conoscendo ormai i miei calciatori li ho guardati bene e sono i primi ad essere stati dispiaciuti per il risultato. Nel dispiacere automaticamente ci metti qualcosa in più, per dare qualcosa in più nella partita successiva. Li vedo stimolati. Credo che il pubblico ha capito il nostro dispiacere perché sono tornati i massa. E' uno stimolo in più, è crearci una fiducia superiore. Dobbiamo fare qualcosa di diverso.

Manca un giocatore come Nainggolan che possa strappare le partite?I calciatori insieme ai quali vogliamo far ricordare questa stagione dell'Inter ai tifosi sono questi. Non sono quelli che ci porterà la Befana o Babbo Natale, se Natale dura fino a gennaio. Sono questi. Noi non sappiamo cosa succederà dopo. Io mi fido di questi giocatori. Io fino all'ultimo giorno che starò qui dirò sempre la stessa cosa. E' quello in cui credo. Non modifico niente in base ad una giocata. Non sono un matematico ma fra uno e due ci sono centinaia di numeri. Ognuno attraverso i numeri mette in evidenza quello che vuole. Se voglio trovo i miei di numeri per ribaltare qualsiasi tipo di numerazione che viene data per evidenziare una cosa. Questo giochino che si fa del trovare la causa di non aver vinto la partita può trovare riscontro verso qualcuno. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare. Vogliamo costruire una strada, una squadra. Vogliamo lasciare una traccia del nostro passaggio. Non so se debba essere assolutamente vincere. Il Napoli ha lasciato già una traccia al di là dell'aver vinto. Con un pubblico calcisticamente che si intende di calcio. Quello è il significato e la strada che dobbiamo andare a seguire. Io questi calciatori me li sono scelti e sono andato a cercarli, qualcuno di loro. Sono stato felice che il mercato ad un certo punto fosse finito. Perché non ci fossero queste continue interpretazioni della rosa. Il primo tempo a Bologna sicuramente è stato sotto il livello. Ci vuole più fantasia e qualità artistica nella metà campo avversaria. Nel secondo tempo la squadra ha fatto abbastanza bene con l'ansia di dover recuperare il risultato. Non essendo abituata ha fatto cose più scomposte.

Dall'inizio Ranocchia, Brozovic ed Eder?Vi aiuterei volentieri perché capisco il vostro lavoro. Anche voi dovreste capire il mio. Stasera dire ad un calciatore che non gioca... a volte voglio motivare qualcuno. Dovremmo esserci abituati tutti ad un calcio frenetico come il nostro: uno non gioca domani ne gioca un'altra. A me non piaceva quando leggevo che il mio allenatore non mi faceva giocare. Spingevo più forte, ma questo dipende dal carattere. Diciamo che fra quelli che ha detto ci può essere chi gioca.

Il valore di chi entra dalla panchina - Non è detto che sia sistematico o che sia la regola (che chi entra dalla panchina faccia bene). Un calciatore che accetta di essere una controfigura è una roba brutta. Credo sia casualità e che i calciatori stessi vogliamo ribaltare questo pensiero. Joao Mario è tornato all'allenamento e ha voluto stare dentro la fatica del giorno dopo. Non era contento di quello che aveva dato, si voleva togliere di dosso quella prestazione. Questo è un segnale fondamentale. Noi dopo le partite facciamo una partitina amichevole con la Primavera. Un match tirato in modo che tutti abbiano fatto la stessa fatica.

Approccio a Bologna - Stiamo costruendo un percorso in cui tutti sappiano riconoscere la strada e dove vogliamo arrivare. Non bisogna prendere un'insufficienza per accorgersene. Sono convinto che la reazione ci sarà. Spesso fino a che non ci batti il musino non ti rendi conto. Ora un po' ce lo abbiamo picchiato, dobbiamo ambire a fare meglio al di là del risultato. Non pensiamo di essere superiori, ma non vogliamo nemmeno essere inferiori. Quelle partite come la partita di martedì dobbiamo vincerle. La prendiamo come un rammarico di una possibile vittoria.

Karamoh e Pinamonti pronti?Gli manca un po' di malizia, se la devono fare ma le qualità per diventare ottimi calciatori e calciatori da Inter ce le hanno tutte. Noi dobbiamo essere coerenti con il discorso che abbiamo fatto  Pinamonti e Karamoh se c'è bisogno li facciamo giocare. Pinamonti sostituisce la prima punta, se lo metto da altre parti gli creo la doppia difficoltà. Cominciamo prima possibile, prima si incomincia più carattere si fanno.

(La domanda di Fcinter1908) Critiche a Candreva - E' stata colpa mia perché gli ho chiesto di tirare lì. Tira sul vertice corto perché poi dobbiamo andare ad anticiparlo. Così è un mirino per tutti per sapere dove andare. E? andato mezzo metro più alto, però poi anche uno che ha un piede importantissimo come Antonio il mezzo metro gli va concesso altrimenti siamo troppo pignoli. La qualità è sicuramente superiore alle mie conoscenze e sicurezze. Domani lo lasciamo più libero di interpretare le scelte da fare. Stanco? La stanchezza non va a inficiare, di fatica muscolare nel calciare, in calciatori come lui ce n'è poca.

Obbligo di fare punti con le piccole perché poi ci sono derby e Napoli?Gli obblighi sono quelli di dover fare la partita, di prendere sempre campo con la linea difensiva di scappare con la palla, di mantenere equilibrio. Spesso diventa una conseguenza dei comportamenti. L'ho detto prima, noi le partite le vogliamo vincere tutte. Proviamo. Nelle intenzioni vogliamo vincerle tutte. In soldoni non vuol dire che dobbiamo vincere il campionato. Sono le intenzioni, il modo di fare, la strada che ci stiamo costruendo per avere il consenso dei nostri tifosi. Questa squadra mi stimola un po' di fiducia per andarla a vedere e stare al suo fianco. Dobbiamo meritarci questa loro forte presenza, questa voglia che hanno di combattere al nostro fianco. E' un po' di tempo che hanno voglia.

Quando la squadra è stanca non si può permettere il lusso di un trequartista? Un altro modulo? E' possibile fare qualcosa di diverso perché poi ci sono gli avversari che sono bravi e a volte ci sono situazioni che si intasano da sole e quindi bisogna trovare sbocchi diversi, scorciatoie diverse. Trequartista perché un lusso? Posso anche invertirlo e fare il vertice basso invece del vertice alto. Sono quasi tutti centrocampisti per me non c'è il trequartista proprio trequartista o il mediano. Joao Mario? Però quando si va a chiedere i recuperi ad un giocatore bisogna perdere di meno la palla. Contro il Bologna il possesso palla e la zona in cui lo abbiamo fatto è quello che a me è andato poco bene. Bisogna farlo nella loro metà campo e con più qualità e senza perdere i palloni banali. Bisogna fare die passaggi da Inter. Da giocatori da Inter. Bisogna fare sentire il suono della palla. Quando la palla viaggi aocn la forza giusta ha un suono differente. Questo è ciò che fa la differenza. C'è più costanza nell'andare a ricercare le qualità di Joao Mario, che gioca meglio se si ha la palla. Per il momento manteniamo l'attenzione per gestire noi la palla e aver voglia di costruire noi qualcosa.

 (Dall'inviata ad Appiano Gentile Eva Provenzano)

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