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Mercato Inter: da Skriniar chi? a giocatore che vale il doppio. Cosa si diceva di Milan…

Dopo quattro giornate di campionato il difensore slovacco sembra già insostituibile. Ecco cosa si scriveva di lui a giugno...

Sabine Bertagna

Dopo quattro giornate di campionato incoronare un giocatore sarebbe una stupidaggine. E forse, più che una stupidaggine, sarebbe una di quelle cose fatte e rifatte troppe volte (già) incautamente. Le etichette di inizio campionato lasciano il tempo che trovano, volano via con le prime folate autunnali. Ma il momento molto positivo di Milan Skriniar, uno dei nuovi arrivati in casa Inter quest'estate, non può passare inosservato. Ricordiamo tutti i lunghi articoli che cercavano di dimostrare come i soldi spesi per il difensore slovacco fossero un'enormità. Milan Skriniar aveva chiuso una buona stagione in serie A con una Sampdoria che non aveva fatto benissimo (undicesima in classifica). C'erano le parole di Giampaolo (che su di lui aveva puntato con determinazione) come referenza e poco altro come garanzia. Ma agli occhi di chi lo aveva seguito (decidendo poi di acquistarlo) le potenzialità del giovane slovacco non erano passate inosservate.

È troppo presto per dire "vi eravate sbagliati tutti". Ieri Milan ha segnato il suo primo gol in serie A con la maglia nerazzurra. E a riprova della sua buona prestazione non ci sono solo le prime 4 partite di campionato, ma anche il precampionato e le amichevoli estive. Skriniar è sembrato subito una presenza rocciosa nell'area nerazzurra, con quella caratteristica elegante e non così consueta di voler giocare bene la palla. I tifosi se ne sono presto innamorati, i compagni lo hanno ribattezzato con un appellativo che in casa Inter evoca antichi fasti, il "Muro". Milan non si monta la testa. Probabilmente ha già intuito quanto possa essere dolorosa una caduta da un piedistallo che altri ti hanno costruito: "“Piedi per terra? Non è difficile da fare, noi giochiamo per noi stessi e andiamo compatti avanti. Primi? Siamo contenti ma devono ancora giocare gli altri. Se mi sento un leader? No, no, sono appena arrivato, spero in futuro di poterlo essere."

E così, proprio ieri, Lele Adani ha voluto spendere una riflessione proprio sul valore di mercato di Milan Skriniar: “Skriniar pagato 25 milioni già ne può tranquillamente valere il doppio sulla richiesta, sulla continuità, sulla proiezione e sul livello che offrono i difensori in Europa. Dicevamo le stesse cose di Koulibaly, l’abbiamo visto all’opera e adesso vale quei soldi. Secondo me Skriniar sarà richiesto nei massimi campionati europei con tanto potere economico. Crescerà, migliorerà e sarà uno dei giocatori più importanti nel suo genere e nel suo ruolo. Sarà tra i più richiesti”. Poche frasi, che liquidano senza mezzi termini le discussioni estive sull'investimento dei nerazzurri.

Un articolo, in particolare, ci ritorna in mente a proposito delle discussioni sul valore economico di Milan Skriniar (articolo di Premium Sport del 24 giugno 2017). Si intitolava "Inter, Skriniar chi? Dal rosso con la Juve ai 25 milioni..." Nel pezzo si esponevano alcuni dubbi in merito all'acquisto dei nerazzurri: "Montella non lo vedeva e gli preferiva Ranocchia, a inizio anno ha regalato un gol a Bacca: ora Spalletti vuole farne un pilastro. Molto probabilmente25 milioni non sono il reale valore tecnico di Skriniar, ma a Spalletti poco importa. Lui è contento e pronto ad accogliere il primo pilastro della sua Inter." E Spalletti non sembra, al momento, dover rimpiangere la sua scelta. Di Milan dice che "è un calciatore perfetto, sempre attento, mai in difficoltà e bravissimo a far girare palla e a mandarla nella trequarti. Dopo averlo conosciuto per due settimane ci siamo fidati subito. Meglio di Rudiger? Skriniar è un po' diverso, ma è meglio non averli come avversari." Troppo presto per dire chi avesse davvero ragione nel gioco delle valutazioni strettamente economiche, anche se al momento le ragioni del campo pendono dalla parte di Milan. I tifosi gli avevano chiesto scherzosamente nel giorno della sua presentazione se non potesse cambiare il suo nome di battesimo. Ma quel nome, così difficile da pronunciare per un interista, è diventato ormai una consuetudine in casa nerazzurra. E se pensiamo al derby, lo immaginiamo quasi come un gesto di sfida.

Sabine Bertagna

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