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EDITORIALE – Mi sembra di sognare

Sono direttore di Fcinter1908.it da più di cinque anni e un momento come questo, stando ogni giorno, per 365 giorni all’anno, a contatto con i tifosi non l’ho mai vissuto. L’ennesima stagione che volge al termine quasi senza...

Daniele Mari

Sono direttore di Fcinter1908.it da più di cinque anni e un momento come questo, stando ogni giorno, per 365 giorni all'anno, a contatto con i tifosi non l'ho mai vissuto. L'ennesima stagione che volge al termine quasi senza obiettivi (per chi è stato sul tetto del mondo solo nel 2011, considerare il quarto posto un obiettivo è davvero esercizio ai limiti dell'impossibile) ha scatenato in gran parte dei tifosi con cui mi rapporto un senso di frustrazione mista a rassegnazione.

Ormai, per molti sostenitori nerazzurri, "va bene tutto". La squadra ci mette del suo, steccando sistematicamente la partita che potrebbe far rialzare la testa al popolo nerazzurro. Se c'è un obiettivo, anche solo di medio termine, la squadra lo fallisce. Che sia un piccolo filotto di vittorie, che sia il quinto successo consecutivo in casa (che manca proprio dal 2011), l'Inter stecca.

Ma domenica sera, l'Inter è stata aiutata a steccare, con il più classico degli spintoni verso una persona già sul ciglio del burrone. Una grottesca simulazione (bastava vedere la caduta di Belotti, innaturale rispetto al presunto contatto con Nagatomo, per accorgersi del rigore inesistente) è diventata rigore più espulsione. Risultato: 2-1 per il Torino e gara chiusa. Un errore grossolano dell'arbitro Guida che avrebbe giustificato proteste anche veementi.

Ma ormai "va bene tutto". L'Inter gioca male e questo assunto vale come giustificazione per qualsiasi errore e orrore arbitrale. Addirittura si finisce con Mancini, quasi imbarazzato, che deve giustificare le mancate proteste di Nagatomo. "E' troppo perbene", ha commentato il mister in conferenza stampa.

Ma cosa me ne frega se Nagatomo ha protestato o meno? Ma cosa me ne frega se l'Inter gioca male o meno? L'errore dell'arbitro Guida ha deciso il risultato di Inter-Torino. Questo è un dato di fatto. Ma ormai siamo completamente assuefatti agli errori, ai giocatori dell'Inter espulsi a gruppetti pur essendo la squadra nerazzurra tra le meno fallose dell'intero campionato. Va bene tutto, il senso di frustrazione e rassegnazione ha preso il sopravvento, diventando quasi alibi per gli arbitri, alibi fornito dagli stessi tifosi interisti. Addirittura il rigore di Belotti viene paragonato al rigore di Icardi (non c'era nemmeno quello). Come può un rigore dato sullo 0-0, in 11 contro 11 e con tutta la partita ancora da giocare, essere paragonato al rigore del 2-1, con una delle squadre che resta in nove? Siamo seri su.

L'Inter perda pure contro il Torino se lo merita e se non è in grado di fare un tiro in porta in 45 minuti. Ma che sia la sua incapacità a determinare la sconfitta, non il signor Guida.

L'Inter è frustrante, la continua incapacità di cogliere le occasioni che le capitano (il pari della Fiorentina, la sconfitta del Milan) rasenta la patologia.

Ma non fate il loro gioco. Si può vincere anche giocando male. Rivendico il diritto di vincere (o pareggiare) anche giocando male. E questo diritto dovete difenderlo. E soprattutto non accettare che venga calpestato da un signor Guida qualunque. O da un Tosel che nega l'evidenza parlando di un "energico contatto" tra Nagatomo e Belotti. Il calcio non è pattinaggio, non vince chi gioca meglio. O comunque non sempre. Domenica l'Inter ha perso la partita per un errore grossolano dell'arbitro Guida. Qui si fermano i fatti. Se ancora contano qualcosa...

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