L'edizione odierna de "La Stampa" riconosce grandi meriti gestionali alla nuova proprietà cinese, che ha saputo creare la giusta struttura dirigenziale attorno all'Inter.
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Adesso l’Inter è diversa: Zhang Jindong è stato il primo a capire che…
La presenza in loco di Steven Zhang e di Jun Liu sta risultando sempre più determinante per il club nerazzurro
"Si chiama empatia quel sentimento che unisce due persone profondamente diverse per cultura ed età come Stefano Pioli, attuale allenatore dell’Inter, e Steven Zhang, il figlio del grande capo di Suning che da qualche mese vive in pianta stabile a Milano per capire come funziona il mondo Inter. L’abbraccio tra i due alla fine della sfida contro il Palermo è la cartolina che viene spedita a Nanchino dove si trova il padre Zhang Jindong, il primo a capire che se proprio non puoi seguire da vicino un’azienda devi metterci dentro gente fidata, meglio se di famiglia. L’attuale Inter è strutturata su un’impalcatura diversa da quest’estate, quando c’erano dei «ministri senza portafoglio» che vagavano per la Pinetina senza avere autorità e per questa ragione non venivano «riconosciuti» dallo spogliatoio. La presenza di Steven Zhang e del nuovo Ceo Jun Liu hanno permesso a Pioli di snellire gli iter decisionali e dare un chiaro segnale alla squadra. Segnale che è tradotto in risultati sul campo, come dimostrano i numeri della rimonta coincisa con il cambio di panchina: 22 punti in 9 giornate (oltre il 77% di vittorie)".
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