Samuel, carriera ai titoli di coda: diventerà allenatore

Ancora 9. E' il numero delle partite che Walter Samuel giocherà con la maglia del Basilea e in generale da calciatore professionista. Purtroppo. Tutto il Basilea ha cercato di convincere il Muro a giocare ancora un altro anno (l'anno scorso c'erano riusciti), ma stavolta Walter sembra irremovibile. L'allenatore Urs Fischer se ne è fatto ormai una ragione: "Godiamocelo finché gioca."

Decisione definitiva? Risponde il ds Georg Heitz: "Sì, definitiva. Walter potrebbe venire da noi in qualsiasi momento e ritornare sulla sua decisione. Ma questo non succederà." Il Basilea ha provato in tutti i modi a rimandare questo momento, che ora si avvicina inesorabile. Nell'ultima parte della stagione Samuel ha reso come non mai. Finalmente libero dai fastidi al ginocchio e da infortuni muscolari sta giocando un girone di ritorno a grandi livelli. E con 38 anni e 22 giorni è il giocatore più vecchio di tutta la Super League. E dopo il suo gol contro il Lugano è anche il marcatore più vecchio. Scrive la stampa svizzera che nessuno rimpiange gli infortunati Daniel Hoegh e Manuel Akanji, che all'inizio della stagione lo superavano nelle gerarchie, ma tutti rimpiangono già ora il fatto che in estate Samuel smetterà  di giocare. Dopo numerosi tentativi Georg Heitz ha spiegato che Samuel è irremovibile. Coerente con la sua personalità. Ha preso una decisione e la rispetta.

Perché Samuel è così amato? L'argentino era arrivato al Basilea con un palmares pazzesco. tanti trofei vinti: la leggenda del "Muro" nerazzurra che aveva sollevato una Champions League in terra svizzera. Ma Samuel non si è limitato a godere della gloria del passato, ma è presto diventato un leader della squadra. Con la sua tranquillità e le poche parole. Un'etica del lavoro fortissima, che è riuscito a trasmettere ai suoi compagni di squadra. Un esempio per tutti. I compagni lo chiamano "Chef" (il capo).

Il futuro di Samuel? Ancora a Milano... Una volta finito il campionato, Walter farà ritorno a Milano con la sua famiglia. Lì, dopo tanti anni di Inter, si sente a casa. In autunno è già deciso che studierà per diventare allenatore e trasmettere così la sua esperienza ai più giovani. Al momento è una cosa che lo stimola molto di più che allenare una squadra famosa.

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