a tutto mourinho

TUTTI SUL CARRO DI MOU! MA NON ERA SOLO UN BRAVO COMUNICATORE?

Dove vi siete nascosti? Dove siete finiti, detrattori di Mou? Nemici poco silenziosi, arroganti e spocchiosi? Dopo l’impresa a Stamford Bridge la stampa italiana si è dovuta allineare con quella estera, che ha incoronato Mourinho come The King....

Sabine Bertagna

Dove vi siete nascosti? Dove siete finiti, detrattori di Mou? Nemici poco silenziosi, arroganti e spocchiosi? Dopo l’impresa a Stamford Bridge la stampa italiana si è dovuta allineare con quella estera, che ha incoronato Mourinho come The King. L’incredulità davanti a quanto dimostrato in terra estera, solitamente a noi molto ostile, ha fatto ricredere gran parte dell’opinione pubblica. Per i giornali inglesi l’onestà intellettuale non è quello che si dice un eufemismo e la parola chiave dell’analisi dopo l’eliminazione del Chelsea dalla Champions è RIVINCITA. Mourinho ha battuto la squadra che lui stesso aveva costruito, centrando il sogno di ritornare da vincitore in uno stadio che ancora lo rimpiange. La netta superiorità dell’Inter viene sbandierata in faccia ad un Ancelotti silenzioso. Questo all’estero. In casa Italia è scoppiata la Mourinhomania. Il ranking Champions è salvo. Il portoghese è stato accolto come un eroe in patria (anche se non è la sua) e la nazione intera si è sprecata e dilungata in complimenti che suonano un po’ stucchevoli. Non perché Mou non li meriti. Anzi. Il problema è che tutta questa gente, non più tardi di sabato scorso, del portoghese aveva un’opinione un tantino diversa. Oggi leggiamo (finalmente) l’analisi delle sue scelte tecniche e tattiche. Perché, qualcuno se lo era dimenticato, Mourinho è pur sempre un allenatore di calcio. Andare a giocarsela sfacciatamente a Londra, come ha fatto lui, significa o essere folle o avere un’idea e trovare gli strumenti per metterla in pratica. Un atteggiamento che di italiano ha pochissimo. Poteva perdere tutto in una sera, Mou. Con Balotelli in poltrona e un presidente che non gli avrebbe perdonato l’ennesima esclusione dall’Europa. Sul Corriere della Sera si scrive oggi:” L’allenatore più felice del mondo si è preso una giornata di vacanza. In fondo anche Dio decise di riposarsi il settimo giorno.” Per una volta trapela della sincera ammirazione. E’ evidente che qualcuno ha cambiato idea. Solo gli stupidi non lo fanno. Di lui hanno detto quasi tutti che è un grandissimo comunicatore. Qualcuno, un po’ meno elegante, gli ha dato anche del pagliaccio e del buffone (un direttore di testata, non dimentichiamocelo). Chi è veramente Mou? Oggi, due giorni dopo la vittoria del Chelsea, è l’uomo del carro giusto. Quello su cui saltare all’ultimo minuto per far parte del gruppo che vince…

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