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Questo articolo persegue un solo fine, ossia abbinare alle impressioni che abbiamo ricavato nelle ultime due stagioni qualche dato statistico che permetta di valutare con maggiore obiettività il rendimento di coloro i quali si sono succeduti sulla panchina dell’Inter
Giampiero Gasperini (2011-12)
Ingaggiato dalla società nonostante dichiarazioni contraddittorie da parte dell’Azionista di maggioranza (“Gasperini? Ma per favore…”), noto per il suo rigore tattico esasperato e per l’utilizzo di un modulo chiaramente inadeguato alle caratteristiche dei giocatori a disposizione (3-4-3).
Le sue richieste in sede di mercato (Palacio e permanenza di Eto’o) vengono ignorate e l’avvio della stagione è disastroso. In 5 partite rimedia 4 sconfitte contro avversari mediocri (Palermo, Novara, Trabzonspor in Champions), eccezion fatta per il Milan di Allegri, che gli soffia la Supercoppa Italiana.
Prigioniero delle sue incomprensibili alchimie tattiche (Zanetti schierato difensore nel 3-4-3 con Sneijder a centrocampo, giusto per citare una formazione) ed osteggiato dal “senato”, il Gasperini termina rapidamente la sua esperienza nerazzurra.
Di lui ricorderemo il poco invidiabile record di 0 vittorie ufficiali con FCI in 5 partite, unico tecnico nella secolare storia dell’Inter, e la voce stridula. Analizzando il volume di reti subite (ben 10) appare chiara l’assenza di equilibrio fra i vari reparti e la scarsa cura per la fase difensiva, peraltro affatto bilanciata dalle capacità realizzative delle punte (solo 5 i gol segnati). CONTINUA A LEGGERE
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