- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
blogroll
Era riuscita finalmente ad appisolarsi un po', dopo qualche notte insonne. Fu svegliata all'improvviso da alcuni rumori che sembravano provenire dal fondo della sala.
- Che sta succedendo? - chiese la maglia numero 10, ancora stesa nel suo armadietto.
Una piccola compagna taglia XS le rispose:
- Ah, non lo sai? Sono le ultime ore di calciomercato. Gente che va, gente che viene, succede di tutto.
- Ah già, il calciomercato... E tu chi sei piccolina?
- Sono la numero 7. Sono entrata qui pochi giorni dopo di te. Sono affranta, il mio padrone era così tenero e carino con me. Abbiamo passato una bella estate, abbiamo sudato tanto assieme... ultimamente invece stavamo sempre al calduccio, tra panchina e infermeria.
In quel momento entrò di fretta la 17.
- E tu dove scappi?- chiese la 10.
- Scusate, il tempo di una doccia veloce a 60 gradi in lavatrice e poi vado via di nuovo. Ho già cambiato padrone! Sento che stavolta sarò molto più utilizzata. Negli ultimi due anni tra l'Angelo del centrocampo e il BigMac ho conosciuto tanta di quella naftalina...
- Ah, beata te... - sospirò la 7.
- Non preoccuparti - la confortò la 10 - sento che presto troverai una nuova sistemazione. Fidati di me, il nuovo sarà degno di tale numero, ti divertirai con lui, magari sarà un'ala classica, piedi raffinati, cross e inserimenti. Sono una sognatrice, ci credo.
- Davvero, dici? - chiese quasi piagnucolando la 7 - Lo spero davvero, sai...
A quel punto qualcosa richiamò la sua attenzione:
- Ma chi è quella maglia con le strisce nerazzurre intrecciate?
- Ah, è la 26 - rispose la 10 - ogni tanto viene qui a sistemarsi perché subisce le stesse pene del suo padrone.
All'improvviso si sentirono urla e colpi provenienti da fuori.
- Fatemi entrare, per favore, sono la 42! Liberatemi!
Alcune maglie le risposero: - Non mollare, magari il mercato brasiliano e quello russo ti daranno ancora una possibilità! Ti aspettiamo e incrociamo le dita!
La numero 26 accolse questa frase con fastidio.
A un certo punto la porta del magazzino si aprì e il baffuto inserviente di Appiano entrò esclamando:
- La 7 per Schelotto! Dov'è la 7? Dai, il Galgo ti aspetta!
La maglia cercò di nascondersi dietro le ante dell'armadietto. Piangeva.
- Come Schelotto? Perché Schelotto? Allora le tue promesse erano vane, non dovevo fidarmi di te, perché tutto questo proprio a me? Ora sarò anche terribilmente piena di capelli! E altro che piedi fatati, avrò due ferri da stiro! - gridò disperata la 7, urlando contro la 10 la sua delusione.
Non riuscì a sfuggire alle nerborute mani del magazziniere che la afferrò e la portò con sé. Di lì a poco ci sarebbe stata la presentazione del suo nuovo padrone.
La 10 era affranta ma non poté far nulla per salvare la sua piccola amica. In quel momento però realizzò di essere ancora una volta sola, a poche ore dalla fine della finestra di calciomercato invernale il suo destino era quello di rimanere al chiuso, fino alla prossima estate, o fino a chissà quando.
Quando stava per mettersi comoda e riaddormentarsi sentì qualcuno che la chiamava.
Era la voce di un bambino, sembrava venire dall'Europa dell'est. Voce mai sentita prima. Cercava proprio lei. Ma come, dopo un olandese famoso con un palmares strapieno, un giovanotto sconosciuto ai più?
La numero 10 si lasciò raccogliere senza fiatare. Guardò il suo nuovo padrone e andò via con lui. D'altronde l'aveva sempre detto, era una sognatrice, le piaceva regalare sogni e speranze, anche quelle di accompagnare i primi passi di un ragazzo talentuoso, magari aiutandolo a diventare un idolo delle folle.
A volte per ridare un briciolo di buonumore ai tifosi basta porgere nelle loro mani una promessa, dargli la maglia numero 10, magari osando troppo, magari azzeccando la scelta, magari no. Non importa.
A volte basta anche una speranza. Anche noi siamo dei sognatori, proprio come quella maglia.
E la numero 9?
Guardala, è lì che dorme ancora. Lasciamola tranquilla, magari in estate verrà il suo turno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA