Nella scala degli infortunabili, l'infortunio a Milito - giocatore insostituibile in tutti i sensi - è il peggiore che ci potesse capitare. In più, è un infortunio peggiore in sè: si è rotto il crociato di un ginocchio già probabilmente scricchiolante di un quasi 34enne. Bisogna avere le palle per tornare quelli di prima, ma a una certa età entra in gioco anche la fisiologia, e non solo la filosofia. E comunque, parlando di futuro prossimissimo, anche al più inguaribile ottimista - lo siamo tutti, a fasi alterne - sarà scappato detto che con quel crack finiva non solo la stagione di Milito, ma anche la nostra. Perchè finora la differenza di rendimento tra l'Inter cum-Milito e l'Inter sine-Milito è stata devastante. E non solo perchè Milito è il centravanti meraviglioso che conosciamo, ma perchè (rumore di tuoni, lampi, qualche bestemmia in sottofondo) il vice-Milito è quell'entità astratta che invochiamo da quando ancora eravamo a Pinzolo e che astratta è rimasta. Pensa se a Milito succede questo, pensa se a Milito viene il mal di pancia, pensa di qui, pensa di là: a furia di pensare l'evenienza si è verificata e rimaniamo tutti qui, col culo per terra, senza il centravanti e senza il vice-centravanti. Sì, occhei, Rocchi, sì. (CONTINUA A LEGGERE)
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SETTORE – Crack
Nuovo spazio dedicato agli amici della rete, blogger e giornalisti. Un modo per ospitare e proporvi le voci e gli articoli più interessanti della rete nerazzurra. Oggi torna SETTORE, buona lettura
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