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SETTORE – Sasha e Pavlov

Giovanni Montopoli

In fondo Strama non ha – io me ne intendo – tutti i torti. Sia chiaro, archiviare questa stagione (ormai siamo a questo: archiviare, bòn) come una mera questione di sfiga è un po’ eccessivo, ma sicuramente i demeriti della...

In fondo Strama non ha - io me ne intendo - tutti i torti. Sia chiaro, archiviare questa stagione (ormai siamo a questo: archiviare, bòn) come una mera questione di sfiga è un po' eccessivo, ma sicuramente i demeriti della squadra e gli errori di programmazione vanno shakerati con un'abbondante dose di rogna, un po' per gli infortuni (ma qui, com'è noto, si torna agli errori di programmazione senza passare dal via) e un po' per le circostanze avverse. Tipo i rigori che non ti danno a favore dall'anno scorso e per quelli inventati che ti danno contro con una regolarità che ti fa sbroccare. Il saldo è pesantemente passivo e, al netto delle nostre colpe e della mia assoluta idiosincrasia a parlar di complotti, questa cosa ha pesato parecchio. Checchè ne dicano gli altri, le cose positive e le cose negative si innestano con una certa qual serialità nella tua stagione. Noi siano stati serialmente positivi fino a novembre, poi siamo diventati serialmente negativi. Serialmente e seriamente.

Serialmente negativi. Tipo oggi. Il palo di Cambiasso e il rigore di Pinilla. Come li chiamiamo? Sfiga, quantomeno. Poi mettici che fai entrare uno che si infortuna dopo 10 minuti. Poi mettici tutto il pregresso, che la panchina si è fatta corta come non mai, praticamente uno sgabello, uno strapuntino. Quindi, o la palla di Cambiasso va dentro, oppure perdi. Quando sei serialmente negativo, diventi barzotto in un attimo. Ti deprimi, ti inquieti, ti impaurisci. Non c'è un cazzo da fare, rebus sic stantibus. CONTINUA A LEGGERE