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Il calciomercato globale sta vivendo una fase di stallo. Ad eccezione del Psg che ha fatto il pieno di campioni strappandoli un po' a tutti i campionati (compreso il nostro), non si registrano operazioni stellari in nessun club. Poche in generale le operazioni, i tempi si allungano nella speranza di riuscire a strappare prezzi più bassi a ridosso della fine del mercato. Secondo Repubblica tutto dipenderà da Mpabbé e Haaland: dai loro movimenti potrebbe dipendere un effetto domino con conseguenze anche sui club con meno disponibilità economiche.
"Le grandi manovre di anni di investimenti sbagliati hanno sovraccaricato gli organici di calciatori superflui, ma invendibili o quasi perché costati carissimo. Un’inflazione di portieri, centrocampisti, attaccanti, che insieme alla pandemia, ha abbattuto il valore dei singoli giocatori: tutte le squadre devono vendere, il prezzo non lo fa il mercato ma la necessità. La missione è anzitutto liberarsi di chi costa troppo e rende poco, senza badare a plusvalenze e artifici di bilancio. Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha fissato al 15% la soglia di riduzione del monte ingaggi da raggiungere entro il 31 agosto, ultimo giorno della finestra di scambi", scrive il quotidiano. Il colpo perfetto in era Covid non è quindi "l’ingaggio che fa sognare i tifosi, ma il panchinaro accompagnato alla porta". Quest'estate stanno andando a ruba anche i passaggi a parametri zero (il Milan ne sa qualcosa). Per tutti questi motivi - conclude Repubblica - "meglio valorizzare le risorse interne. Se proprio non è possibile venderle".
(Repubblica)
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