Hakimi, Kolarov, Vidal. Il mercato dell'Inter, tra entrate e uscite, è molto intenso. L'obiettivo è chiaro, anche se non dichiarato: costruire una squadra che, trascinata da Antonio Conte, possa lottare fino alla fine per lo scudetto con la Juventus. Eppure, sono passate solo tre settimane dalla finale di Europa League giocata contro il Siviglia e dallo sfogo post partita del tecnico nerazzurro, che sembrava aver posto fine alla storia tra l'ex ct e l'Inter. E, invece, si riparte. Con nuove ambizioni e nuovi obiettivi. FCInter1908.it ne ha parlato con Marco Ballotta, ex portiere nerazzurro.
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Buonasera Marco. Allora, che bilancio fa della prima stagione di Conte all'Inter?
Alla fine è positiva. Forse, gestita in modo diverso, si poteva fare anche meglio. Qualche malumore non è stato gestito al meglio, ma comunque resta positiva. La prima stagione in una squadra non è mai facile. Lui aveva sempre vinto al primo anno, ma credo che l'ultima stagione possa essere servita per capire cosa serve a questa Inter per lottare con la Juventus.
Quindi, ci pare di capire, non le sono molto piaciuti gli sfoghi di Conte in tv...
Fossi stato nella dirigenza, mi sarei senz'altro un po' risentito. Dipende sempre come la vede il club, perché con quello che ha detto lui è sempre un attimo prendere una decisione piuttosto che un'altra. Non esisti solo tu, bisogna tenere conto anche degli altri. Poi è calcio, ci può stare. Se poi è andato tutto per il verso giusto, vuol dire che le sue parole non sono state così deleterie come poteva sembrare.
E' l'uomo giusto per aprire un ciclo vincente in nerazzurro?
Penso di sì, perché nonostante tutto vedo che i giocatori lo seguono nella maniera giusta. Questa è la cosa più importante. Se ti seguono i giocatori, vuol dire che hai le carte giuste per gestire la squadra. Bisogna capire se questo gruppo è all'altezza, o se bisogna fare qualcosa sul mercato, come tra l'altro stanno facendo. In ogni caso, un anno più di conoscenza tra allenatore e squadra è sempre importante. Già nell'ultima stagione l'Inter è riuscita ad avvicinarsi parecchio alla Juventus.
Secondo me sì, se arriva con la testa giusta e da professionista. E' un giocatore di un certo livello e di sicuro può fare la differenza e dare un grosso contributo all'Inter.
Dipende sempre dal discorso extracampo. Se Nainggolan rientra con la giusta mentalità, è un giocatore che ha dimostrato grandissime qualità. Giocatori del genere, con quelle qualità, non dovrebbero avere alti e bassi, ma regolarità.
Eriksen può ancora diventare un pilastro di questa Inter? Perché non è ancora riuscito a imporsi secondo lei?
E' un punto un po' delicato, non si è capito del tutto. Non si è capito se le aspettative fossero troppo alte, o se non si sia trovato a suo agio o se non abbia avuto la fiducia necessaria. Ci sono giocatori che hanno bisogno di fiducia piena. Può darsi che non sia adatto al nostro calcio e al contesto Inter, ma Conte e i nerazzurri lo hanno voluto fortemente. La società ha speso per averlo, ma credo non abbia trovato l'ambiente giusto, perché di certo non è l'ultimo arrivato.
E' notizia dei giorni scorsi il rinnovo di Handanovic fino al 2022. E' ancora uno dei portieri migliori d'Europa?
Penso che sia ancora nel pieno delle sue forze e lo ha dimostrato anche quest'anno come negli ultimi 5-6. Bisogna sempre considerare gli eventuali sostituti: non è che ci siano mille portieri di altissimo livello in giro. Handanovic è ancora all'altezza senza problemi e, per almeno un paio d'anni, credo possa fornire prestazioni di assoluto livello. Non ha 40 anni, un portiere a quell'età è ancora nel pieno.
Per il futuro, potrebbe essere Meret, di cui si parla tanto in ottica Inter, il nome giusto a raccoglierne l'eredità?
E' un portiere che mi piace tantissimo. Secondo me già a Napoli l'alternanza con Ospina non gli fa bene, ha bisogno di giocare un paio di campionati da titolare fisso per poter esplodere definitivamente. Può giocare in grandi squadre senza problemi.
Vedremo come andrà il mercato, ma secondo me può partire alla pari. Nella Juventus ci sono stati cambiamenti importanti, una situazione con un punto interrogativo. Secondo me l'Inter può giocarsela alla pari. Era importante continuare con Conte, altrimenti ripartire con un altro ciclo avrebbe dato vantaggi alla Juventus. Conte, con tutte le problematiche del caso, comincia a conoscere pregi e difetti dei giocatori e sa dove colmare qualche lacuna.
Che ricordo ha dell'ambiente nerazzurro? Continua a seguire l'Inter con affetto?
Ho giocato un anno di alti e bassi. Ho buoni ricordi, anche se è stato solo un anno. Ho giocato qualche partita, mi è dispiaciuto andare via così in fretta. E' il calcio. Sono soddisfatto di aver giocato nell'Inter.
C'è mai stata la possibilità di tornare?
No, a dire la verità, non c'è mai stata. Ci sono stati dei contatti per Inter Forever, ma mai nulla a livello tecnico.
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