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Si è chiusa da pochi minuti una delle telenovelas più significative del calciomercato estivo 2024: Federico Chiesa, messo alla porta dalla Juventus a un anno dalla scadenza del suo contratto, ha accettato la proposta del Liverpool, e potrà ora confrontarsi con la Premier League. Un'operazione a titolo definitivo, chiusa sulla base di 12 milioni di euro più 3 di bonus, che fa registrare una minusvalenza per i bianconeri, ma che al tempo stesso evita la possibilità di perdere il giocatore a zero tra un anno.
Messo alla porta pubblicamente dalla Juventus e dal tecnico Thiago Motta, Chiesa ha vissuto un'estate da separato in casa, tra un contratto in scadenza e voci di mercato più o meno veritiere. Tra i tanti club accostati al giocatore c'era anche l'Inter, anche e soprattutto considerata la nota abilità della dirigenza nerazzurra quando si tratta di occasioni a parametro zero (basti pensare a Taremi e Zielinski, arrivati a Milano da svincolati proprio questo giugno). Uno scenario che spaventava parecchio il popolo bianconero, che mal avrebbe sopportato - per usare un eufemismo - uno sgarbo del genere da parte degli storici rivali.
La verità, tuttavia, è che l'Inter non è mai stata seriamente in corsa per Chiesa. A prescindere da questioni tattiche, sicuramente importanti considerando la difficile collocazione di un giocatore con quelle caratteristiche nel 3-5-2 di Inzaghi. Il motivo è prima di tutto economico: la dirigenza nerazzurra, infatti, non hai mai preso in considerazione l'idea di preparare un'offerta per il classe '97, seppur molto inferiore al suo effettivo valore a causa del contratto in scadenza. L'unica opzione, tutta comunque da verificare, sarebbe stata quella di aspettare e provare a piazzare l'ennesimo colpo a parametro zero. Scenario sfumato in fretta, complice l'affondo del Liverpool. Impossibile, quindi, definire Federico Chiesa un rimpianto per l'Inter.
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