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Gosens, scelta fatta: il futuro sarà lontano dall’Inter. Tre opzioni e la formula

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Robin Gosens è pronto a salutare l’Inter. La Gazzetta dello Sport svela le condizioni per l'addio, tra gennaio e giugno

Alessandro Cosattini

Robin Gosens è pronto a salutare l’Inter. L’esterno ha mal digerito l’esclusione dai convocati per i Mondiali con la Germania e vuole cambiare aria per giocare con maggior continuità. La Gazzetta dello Sport fa il punto sul futuro dell’ex Atalanta, che ha già fatto sapere ai dirigenti le sue intenzioni. “Lo ha detto all’a.d. Marotta e al ds Ausilio e per il momento non ha cambiato idea neppure di fronte alla stima che gli è stata manifestata dal presidente Zhang”, informa la rosea. Salvo sorprese, dunque, le strade di Gosens e l’Inter si separeranno, da capire se già a gennaio definitivamente o se a giugno.

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Tre ipotesi

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La rosea entra poi nel dettaglio della situazione: “Ma dove può andare Gosens? Premesso che qualche sondaggio c’è stato anche dall’Inghilterra, la Premier League non è la prima opzione per il tedesco che punta a tornare in patria. Su di lui hanno chiesto informazioni l’Eintracht Francoforte, il Bayer Leverkusen e il Wolfsburg. Altri club magari busseranno alla porta nerazzurra nei prossimi giorni, ma intanto il calciatore e il suo agente, Gianluca Mancini, stanno ragionando su queste soluzioni. Ma torniamo alle tre pretendenti: il Bayer Leverkusen può offrire come contropartita tecnica l’olandese Daley Sinkgraven, classe 1995 in scadenza a giugno e fuori dai piani della società tedesca. Al momento il nome non scalda Inzaghi e la dirigenza nerazzurra. Il Bayer è parecchio attardato in classifica, mentre l’Eintracht (quarto) e il Wolfsburg (settimo) sono messi meglio. L’Eintracht, che la scorsa estate ha ceduto Kostic alla Juventus, ha il fascino della Champions League e potrebbe garantire a Robin la possibilità di giocarsi la qualificazione ai quarti contro il Napoli. Il Wolfsburg ha voglia di arrivare nelle coppe europee e sulla sinistra cerca un innesto come Gosens per fare un salto di qualità.

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La formula

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La scorsa estate, quando a una manciata di ore dalla conclusione del mercato il Bayer Leverkusen aveva provato a prendere Robin, si era sentito chiedere dall’Inter 2 milioni per il prestito più l’obbligo di riscatto fissato a 28. I tedeschi avevano subito desistito non andando oltre il prestito con diritto. Dopo tre mesi passati prevalentemente in panchina e senza la vetrina del Mondiale, è difficile pensare che per Gosens qualcuno possa accettare l’obbligo di riscatto. Marotta e Ausilio dovranno dunque "strappare" un prestito oneroso con un diritto di riscatto o obbligo condizionato a determinati risultati (per esempio la qualificazione alla Champions o all’Europa League). Formule non semplici anche due ulteriori "complicazioni": 1) lo stipendio dell’esterno nerazzurro, che guadagna 2,5 milioni netti a stagione; 2) il non poter più sottoscrivere prestiti di 18-24 mesi (con le nuove regole ci si ferma a 12). Lo stop per la Coppa del Mondo in compenso regala un mese e mezzo di tempo per concentrarsi solo sul mercato e per arrivare a gennaio con le idee chiare. Magari con la trattativa già chiusa. A inizio 2023, dunque, l’Inter e Gosens si diranno arrivederci (sempre che Inzaghi abbia ricevuto un sostituto gradito, "impresa" non facile visto che non si può investire...) o addio”, chiosa la rosea.

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