- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Un rapporto di amore e odio. Di sentimenti contrastanti e travagliati, ma sempre intensi. La lunga storia di Mauro Icardi con la maglia dell'Inter si chiude definitivamente. Il futuro è al Paris Saint-Germain, dopo l'ultima stagione a Parigi in prestito. L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport sottolinea, nel mezzo di polemiche ed errori, quelli che comunque sono stati i tanti meriti dell'argentino a Milano:
"Fare gol è il requisito numero uno di ogni centravanti e Icardi, nelle sei stagioni interiste, ha segnato un mare di reti: 124 in 219 partite, alla media di 0,56 a gara (...). Icardi è arrivato nel 2013, in coda all’era Moratti, ha attraversato l’intero periodo Thohir e ha chiuso con Suning. Transizioni societarie che hanno tolto identità e continuità. Un andirivieni di giocatori e di allenatori. Icardi all’Inter ne ha avuti sei in sei stagioni: Mazzarri, Mancini, De Boer, Vecchi, Pioli, Spalletti. Ci sono stati momenti in cui l’Inter si è aggrappata a Icardi per sentirsi viva e competitiva".
La Gazzetta, poi, chiude con una domanda: "Chi oggi festeggia per la liberazione da un peso che cosa faceva e che cosa pensava quel tardo pomeriggio del settembre 2016 in cui Icardi, con un gol di testa, contribuì al successo sulla Juve, unico momento di felicità della scombinata era De Boer?".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA