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L'Inter pensa anche a un rinforzo in attacco, oltre che al difensore, ma prima di poter rendere operativa l'idea sul mercato bisogna sfoltire il reparto offensivo di Inzaghi. Tra i possibili partenti, in caso di offerte, c'è Marko Arnautovic.
"Da quando è rientrato ad Appiano riflette di continuo sul suo futuro e su cosa ne sarà di lui. In sintesi, è la quarta punta. Davanti a lui ci sono Lautaro, Thuram e Taremi, preso a parametro zero. L’iraniano ha spazzato via la concorrenza disputando un ritiro a cento all'ora. Arnautovic, rientrato qualche giorno fa dalle ferie post Europeo, prenderà parte all’amichevole contro il Pisa con la solita spada di Damocle sopra la testa: il suo futuro", spiega Gazzetta.it.
"La situazione non è semplice. Al momento, Marko non ha offerte. Va per i 36 anni, guadagna 3,5 milioni lordi a stagione e arriva da un’annata da 7 gol in 34 partite. Da un punto di vista tecnico è il solito Arnautovic, trascinatore e leader della nazionale, ma l’aspetto economico pesa. L’austriaco guadagna tanto, piazzarlo non è facile. Oltretutto, ha un contratto in scadenza nel 2025. Un prestito con obbligo di riscatto non è fattibile. Nei prossimi giorni ci sarà un summit con i piani alti nerazzurri per capire il da farsi. Fin qui Marotta e Ausilio non hanno mai aperto alla cessione, ma se la punta dovesse forzare la mano per andarsene allora la situazione cambierebbe. Comunque, non ci sarà un muro contro muro. Arnautovic è la quarta punta agli ordini di Inzaghi".
"La questione resta spinosa. Joaquin Correa saluterà al 100%. Al netto delle tre amichevoli giocate dall’inizio, l’argentino è fuori dai piani della dirigenza. L’anno scorso non è stato riscatto dal Marsiglia dopo un’annata deludente. Ora lo cercano in Grecia (Aek Atene) e in Arabia Saudita, ma non c’è niente di concreto. Arnautovic potrebbe anche restare come quarta punta, ma se la società decidesse di investire per un altro attaccante (Gudmundsson resta il preferito), allora Marko saluterebbe di sicuro. Il colloquio con i piani alti sarà fondamentale. Nel frattempo, "Arna" riflette", spiega Gazzetta.
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