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Dopo aver chiuso il bilancio dell'anno scorso con una perdita di 245,6 mln di euro, l'obiettivo di Suning, dichiarato, era quello di sistemare i conti: grazie anche ai 40 mln al botteghino e un aumento dei ricavi complessivi, il saldo si aggirerà attorno ai -100, un passo in avanti significativo rispetto ad un anno fa. "Punto chiave dell’incremento del giro d’affari sono state le plusvalenze sul calciomercato estivo. Le cessioni di Lukaku e Hakimi hanno prodotto un impatto di una novantina di milioni sul conto economico di quest’anno giacché effettuate dopo il 30 giugno, data spartiacque tra un esercizio e l’altro. A livello finanziario le due vendite hanno prodotto invece un incasso lordo di 180 milioni", spiega poi La Gazzetta dello Sport che poi aggiunge:
"L’addio al tecnico Antonio Conte, la cessione delle due stelle e una politica oculata sugli ingaggi hanno prodotto una sforbiciata nel costo del lavoro. L’anno passato l’Inter aveva presentato in bilancio 261 milioni di spese per il personale (giocatori e tecnici) e 137 milioni di ammortamenti dei cartellini. A giugno gli importi saranno notevolmente inferiori, aggirandosi gli stipendi attorno ai 160 milioni e gli ammortamenti sui 100 milioni. Per gli altri costi operativi l’obiettivo dichiarato era una riduzione del 15%, mentre resterà sul groppone il fardello degli interessi passivi sul bond da 75 milioni emesso nel luglio 2020". Al momento, dunque, la sensazione è che possa partire un solo top player: si parla di circa 60 mln di plusvalenza necessarie di un taglio del 15% degli stipendi. Sarà dunque fondamentale lavorare bene sul mercato ma senza la necessità di dover privarsi di più di un giocatore chiave per Inzaghi.
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