LEGGI ANCHE
Non in campo, per quello ci sarà tempo: questa sera Tomas si accomoderà in tribuna a San Siro a gustarsi lo spettacolo. L’impatto sarà subito di altissimo livello, perché in casa dei campioni arriva l’Atalanta e per l’occasione Lautaro si è rimesso in sesto e tornerà a guidare l’attacco di Inzaghi. Da domani in poi, invece, il capitano farà gli onori di casa ad Appiano con il suo connazionale: Palacios, argentino della Pampa, sbarca in nerazzurro a 21 anni, tanti quanti ne aveva il Toro nell’estate del 2018.
Semaforo verde Palacios
—Il punto esclamativo sull’affare per il centrale mancino che arriva dall’Independiente Rivadavia, l’Inter lo metterà a poche ore dal gong del mercato, ma solo ed esclusivamente perché una operazione che era stata virtualmente chiusa già la settimana scorsa si è trascinata agli ultimi metri con il passo da slow motion. E l’Inter non c’entra: mancava un ultimo pezzo, legato all’esercizio del riscatto da parte dell’Independiente, dove Palacios era in prestito dal Talleres, e per sciogliere il nodo si era mossa la federcalcio argentina.
Il via libera è arrivato solo ieri sera, adesso ci sarà solo da formalizzare con la firma del giocatore: Palacios, a Milano da domenica scorsa, ha già sostenuto le visite mediche e ottenuto l’idoneità sportiva. Agli argentini andranno 6,5 milioni più bonus, legati alle presenze e non tutti facilmente raggiungibili. In sostanza, più si alzerà la cifra complessiva dell’investimento, più l’intuizione dei dirigenti interisti si sarà rivelata azzeccata.
Vice Bastoni
—È quello che si augura Inzaghi, che per completare il disegno della sua quarta Inter aspettava proprio un centrale mancino in grado di proporsi come alternativa a Bastoni. Palacios, stazza da gigante come il difensore azzurro e piede altrettanto dolce, è pronto a raccogliere la sfida. Questa sera studierà dalle poltrone del Meazza, dai prossimi giorni potrà cominciare a mettere in pratica le prime nozioni alla Pinetina", si legge.
© RIPRODUZIONE RISERVATA