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Perché Palacios spinge forte per l’Inter nonostante la concorrenza in Bundesliga, perché per l’occasione è scesa in campo una leggenda del calcio argentino come il vicepresidente nerazzurro Javier Zanetti, e perché l’offerta che l’Inter presenterà all’Independiente ha tutta l’aria di essere quella giusta. Siamo sui 6 milioni più bonus, probabile che nell’operazione venga inserita una percentuale sulla futura rivendita. A trattare saranno solo l’Inter e l’Independiente, che ha riscattato Palacios dal Talleres sgomberando il terreno dagli eventuali intoppi burocratici che un doppio interlocutore avrebbe potuto generare.
La scelta
—Palacios ha le idee chiare da tempi non sospetti: un anno e mezzo fa, quando giocava ancora nel Talleres, svelava il suo sogno, «in futuro vorrei giocare in Europa». Attenzioni ricambiate dagli scout dei club tedeschi e, appunto, da quelli dell’Inter. Gli osservatori nerazzurri hanno seguito la sua crescita, il cambio di proprietà ha fatto il resto: quando allenatore e dirigenti hanno deciso di colmare il vuoto lasciato dall’infortunato Buchanan con un centrale di sinistra, si è capito presto che l’identikit gradito a Oaktree sarebbe stato quello di un under 25 da far crescere e valorizzare accanto ai big dello scudetto. «Sarà un profilo alla Bisseck», ha detto Marotta e sì, l’incastro c’è: per cifre e carta di identità, Tomas e Yann hanno più di qualcosa in comune.
Vice Bastoni
—Quanto alla collocazione in campo, invece, occorre guardare a Bastoni, gigante della difesa che con il suo mancino costruisce come un regista. Palacios ha la stessa stazza — è alto 1,96 —, usa lo stesso piede e fin dalle prime uscite sui campi della Superliga argentina ha mostrato una certa inclinazione all’impostazione. All’Independiente, poi, occupa le stesse zolle dell’azzurro, che dopo il 2-2 del debutto col Genoa ha lasciato un cartello appeso a Marassi: «Serve un mio vice». Se tutto fila come si augurano all’Inter, quel vice sbarcherà dall’Argentina", si legge.
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