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No di Conte
—Al rientro a Milano, la sorpresa: al solo udire il nome di Leao, Antonio Conte diventa scuro in volto e cambia tono di voce. Da parte del tecnico salentino arriva il secco no al calciatore e la pretesa di interrompere le trattative. Lukaku o morte, tutto su di lui. Ausilio provò a farlo ragionare dicendogli che sarebbero arrivati entrambi, che era solo questione di tempo e di iniziare a lavorare con Leao. Ma la posizione di Conte non si spostò di un millimetro, il tecnico salentino aveva già visualizzato il futuro ed era certo, in cuor suo, che una volta investito su Leao, la proprietà non avrebbe avuto la possibilità di produrre altri sforzi e che alla fine Lukaku non sarebbe mai arrivato.
Tra l’uovo oggi e la gallina domani, Conte scommise tutto sulla seconda e alla fine i fatti gli diedero ragione. La conferma si ebbe nel mese di agosto, quando ad Appiano arrivò il chiaro messaggio della famiglia Zhang: stop alle trattative per Lukaku, lo United chiede troppo e non intendiamo accontentarli. Al fine di ammorbidire la netta presa di posizione della proprietà fu necessario un clamoroso colpo di teatro: allenatore e parte della dirigenza andarono dal presidente a minacciare le dimissioni. Zhang fece un passo indietro e Ausilio, con qualche milione di euro in più in tasca, andò a chiudere l’operazione con i Red Devils. Fosse arrivato Leao, neanche le bombe avrebbero convinto Zhang a rivedere la propria posizione”, si legge.
(Fonte: calciomercato.com)
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