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Lukaku, ecco perché va fatto entro giugno. Una variabile detta i tempi dell’affare

Andrea Della Sala

L'Inter potrebbe beneficiare degli sgravi fiscali previsti per i lavoratori stranieri impatriati a patto che l'operazione si concluda entro il 30 giugno

Romelu Lukaku vuole tornare all'Inter. Dopo l'annata negativa al Chelsea, l'attaccante belga vuole vestire di nuovo la maglia numero 9 nerazzurra e farà di tutto per riuscirci. C'è l'ostacolo Chelsea da superare. L'Inter potrà sostenere l'operazione solo in prestito.

Secondo Sky Sport "c'è una variabile che entra in gioco e che potrebbe dettare i tempi dell'affare: il decreto crescita. L'Inter potrebbe beneficiare degli sgravi fiscali previsti per i lavoratori stranieri impatriati a patto che l'operazione si concluda entro il 30 giugno. Ad esempio, per offrire uno stipendio attorno ai 9 milioni a Lukaku al club non costerebbe 18 milioni lordi ma una cifra fra i 12 e i 13 milioni, in linea con quanto attualmente paga al lordo per i big della rosa. Ora però la palla è in mano al Chelsea: i blues del nuovo proprietario Todd Boehly sembrano orientati a confermare in panchina Thomas Tuchel, che ha un gioco che non si sposa con le caratteristiche di Lukaku. Cosa fare con Lukaku? Insistere e riprovarci o mollare il colpo e vederlo? A oggi una cessione a titolo definitivo non consentirebbe al club di recuperare la somma investita meno di un anno fa (115 milioni di euro). Ecco dunque la strategia dell'Inter: prenderlo in prestito per permettergli di rivalutarsi e poi poter essere venduto dal Chelsea nel 2023 a una cifra maggiore di oggi (all'Inter stessa o ad altra squadra)".