Sono passate alcune ore dalla durissima sfuriata di Antonio Conte nei confronti della società dopo la grande vittoria dell'Inter contro l'Atalanta. E, ovviamente, le parole dell'allenatore nerazzurro continuano a far pesare la loro eco, spargendo incertezza sul futuro della panchina interista. Perché quello che ha urlato il tecnico a microfoni e stampa è stato troppo pesante per passare in secondo nel giro di qualche ora. A questo punto, la permanenza di Conte all'Inter è tutt'altro che scontata. Ma, secondo la Gazzetta dello Sport, l'ipotesi esonero è da escludere anche in un momento come questo.
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Inter, Marotta parla con Zhang. Oggi confronto con Conte: “E’ anche possibile che Antonio…”
Il punto sulla situazione della panchina nerazzurra a poche ore dalla sfuriata di Conte
CONFRONTO - Marotta, come riportato dalla Gazzetta, di fronte alle parole di Conte ha preferito rinviare ogni discorso a oggi, magari dopo un confronto con il presidente Zhang, attualmente in Cina. L'amministratore delegato nerazzurro conosce troppo bene Antonio per capire che parlargli nella serata di ieri sarebbe stato controproducente: "Conte, forse anche infastidito a caldo dalle parole dette da Marotta in tv subito dopo la vittoria contro Gasp (tutte ovviamente positive nei confronti di tecnico, giocatori e società), ha scelto di andare allo scontro appena si è trovato davanti a un microfono. Magari solo per vedere che reazione avrà il club".
DIMISSIONI? - Se però l'esonero non è al momento da prendere in considerazione, c'è anche la possibilità che sia lo stesso Conte a mollare. A questo proposito, gazzetta.it scrive:
"Alla Juve andò via su due piedi d’estate perché il mercato non lo soddisfaceva, qui all’Inter il prossimo mercato dovrà essere proprio come dice Antonio. Bisogna che club e tecnico abbiano la stessa lunghezza d’onda, sempre che le strade non si separino prima. Tutto è possibile in questo momento. Anche che l’Inter inizi a guardarsi intorno e magari punti Max Allegri, libero e di sicuro prima scelta di Marotta se Conte decidesse di andarsene".
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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