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Ricordi ed emozioni
—«Nel calcio non è giusto vivere di ricordi, ma non è nemmeno corretto dimenticare», ha detto Simone Inzaghi, che si è goduto la premiere del film insieme a giocatori e staff: «La stella ci unirà per sempre». Il pomeriggio al cinema è stato il modo migliore per staccare giusto qualche ora dai pensieri sulla tripletta di partite che lo aspettano da questa domenica alla prossima, ma anche la ricarica perfetta per ripartire. Se siamo stati capaci di fare tutto questo, possiamo farlo ancora. Domenica a Monza, poi City e derby. Ecco, il derby, in questa storia di successo, fa da filo conduttore: è nell’ultimo faccia a faccia con il Milan, il 22 aprile scorso, che l’Inter ha vinto scudetto e seconda stella, ed è proprio quella la partita che Marotta legge come scena madre del film, definito «una cassaforte di emozioni»: «Non dimenticherò mai quella serata, come non dimenticherò la marea di tifosi che il 28 aprile hanno invaso la città, con quella festa incredibile in Piazza Duomo. Giornate così ti dicono che il calcio è qualcosa che va oltre. Abbatte ogni barriera culturale, etnica, economica». Nella hit delle partite indimenticabili c’è anche l’1-0 alla Juve a San Siro: «Dal punto di vista sportivo sicuramente è tra le più emozionanti». Spazio e tempo si toccano di nuovo: classifica — e prestazioni — alla mano, Inter-Juve sarà la sfida scudetto.
Ora c'è Oaktree
—La nuova sfida di Marotta, invece, è confermarsi anche ora che è al timone del club: Oaktree, la nuova proprietà, lo ha scelto come presidente del nuovo corso. Sarebbe storia anche questa: l’ultimo a vincere uno scudetto alla prima stagione di presidenza dell’Inter è stato Giorgio Hulss 104 anni fa. Se Marotta dovesse festeggiare in primavera diventerebbe il terzo di sempre a riuscirci nella storia del club, battendo sul tempo i Moratti e tutti gli altri presidenti scudettati dell’era moderna. Ieri ne ha citati 5: «Fraizzoli, Pellegrini, Facchetti, Moratti e da ultimo Zhang». Scelta tutt’altro che casuale: sono i presidenti che hanno portato l’Inter in alto dal 1971, anno dell’undicesimo scudetto, fino alla seconda stella del 2024. «Da allora a oggi sono stati 7 gli allenatori scudettati: Invernizzi, Bersellini, Trapattoni, Mancini, Mourinho, Conte e Inzaghi. Li ringrazio, e ringrazio anche a tutti i giocatori, che sono stati 176, di cui 10 ci hanno purtroppo lasciato, che hanno contribuito ad arricchire la nostra bacheca con lo scudetto. Grandi campioni del passato di cui fa parte anche il nostro vicepresidente Javier Zanetti. Oggi tocca a noi raccogliere il testimone e portare nel futuro la gloriosa storia del club». C’è materiale per altri colossal, garantisce Marotta", si legge.
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