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Biasin: “Inter, guai a banalizzare la sconfitta. Il mercato può aiutare, ecco dove”

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Nel corso del suo editoriale per TMW, Fabrizio Biasin, giornalista, ha analizzato così il KO dell'Inter in finale di Supercoppa
Marco Astori Redattore 

Nel corso del suo editoriale per TMW, Fabrizio Biasin, giornalista, ha analizzato così il KO dell'Inter in finale di Supercoppa: "Il calcio non ammette la sconfitta, figuriamoci se arriva in una finale. Che tra le altre cose è un derby. E che stavi serenamente vincendo 2-0. Ecco, in quel caso… vien giù il castello. Fa niente se arrivi da mesi di ottimo calcio e risultati eccellenti, fa niente se hai appena vinto uno scudetto, fa niente tutto: ti tirano le pietre. Accade perché troppi tifosi sono fragili, molto più fragili delle squadre per cui fanno il tifo.

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L’Inter sconfitta in Supercoppa non è una squadra fragile e reagirà, chi non si fida non l’ha osservata negli ultimi due anni. Di sicuro da questo ko può e deve trarre un insegnamento. Buttare via partite "vinte" è peccato mortale e quest’anno è già successo due volte: prima il 4-2/4-4 con la Juventus, ora il 2-0/2-3 con il Milan. I motivi? Multipli: un pizzico di presunzione, difficoltà nel gestire le energie, alternative che faticano a raggiungere il livello dei super-titolari, acciacchi vari, altro. I giorni delle critiche e degli attacchi (esagerati) ci faranno capire di che pasta è fatta la squadra campione d’Italia.


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Arrivano 6 partite in 18 giorni e Inzaghi deve fare i conti con mezza squadra ammaccata. È un alibi? Giammai, solo un dato di fatto. E un altro dato di fatto è che la rosa nerazzurra non è affatto cosi abbondante come troppi vogliono far credere: i giocatori sono forti, ma un po’ su con l’età e costretti a giocare in sequenza serratissima. Morale: guai a banalizzare questo ko (il mercato può dare una mano, forse anche a centrocampo…), ma è vietato anche trasformarlo in un dramma, fattispecie tipica e insensata di ‘sti tempi bislacchi".

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