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VERONA, ITALY - NOVEMBER 23: Joaquin Correa of FC Internazionale celebrates after scoring the goal during the Serie A match between Verona and FC Internazionale at Stadio Marcantonio Bentegodi on November 23, 2024 in Verona, Italy. (Photo by Mattia Ozbot - Inter/Inter via Getty Images)
Verona-Inter è stata la vittoria del "redivivo" Joaquin Correa. Lo sottolinea oggi nella sua edizione odierna La Gazzetta dello Sport, che incensa la grande prestazione dell'argentino, che era ormai ai margini del progetto nerazzurro. Con un focus anche sul suo futuro: "Quasi sopportato in forza di un contratto oneroso, che nessuno ha voluto accollarsi, neppure in prestito, Correa ha mostrato quanto sarebbe stata diversa la sua carriera se fosse riuscito a essere continuo. L’argentino appartiene alla categoria dei campioni sporadici. Lunghe pause, interrotte di rado da prestazioni altisonanti, extra-large. Ieri il Tucu era in una delle sue giornate trascendentali, baciate dalla grazia.
Correa ha segnato un gol, ha scosso due legni, ha piazzato due assist — uno dei quali di tacco — e si è esibito in un velo degno di uno Zidane o di un Maradona. Ci deve essere anche qualcosa di geografico, un influsso legato al Bentegodi. Centosettanta giorni sono passati da quando Correa, all’esordio con l’Inter, si presentò al Bentegodi con una doppietta facendo immaginare chissà cosa, intorno a sé. Era il 2021: la prima vita è andata come è andata, tra fischi, cessioni e mancati addii estivi. Verona gli ha ridato la luce, ancora una volta. Non servirà a cambiare il suo futuro nerazzurro, questa giornata. Ma a fissare qualche punto, sì. Uno su tutti: se la società è costretta a ragionare anche in termini finanziari, Inzaghi è ben felice di avere Jaoquin in rosa e vorrebbe contare su di lui anche da febbraio in avanti, scavallando il mercato di gennaio".
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