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Nel 2024 Frattesi ancora sopportava questa condizione, sperava che si aprissero prima o poi delle praterie davanti. Nel 2025, una volta assodato che è quasi impossibile scalzare i mammasantissima del centrocampo, Barella in primis, Davide ha rotto ogni argine: l’insofferenza fuori dal campo si è vista pure dentro. È vero che tutta l’Inter è naufragata senza una ragione, ma di solito anche nelle difficoltà Frattesi ha l’argento vivo addosso. Spesso sfonda i muri con la forza di volontà. Fosse per lui, chiederebbe la cessione direttamente adesso e, se ciò non è avvenuto in forma ufficiale, è solo perché chi gli sta intorno lo ha invitato a riflettere ancora un po’: per esaudire il sogno di giocare nella “sua” Roma, dove troverebbe un sistema tattico più congeniale alle sue caratteristiche di assaltatore, è più facile aspettare il mercato estivo.
E poi c’è pure il Tottenham, sempre più piccola colonia italiana, che pensa davvero a lui: nel caso gli inglesi (o i giallorossi) si presentassero subito con i 45-50 milioni tutto compreso chiesti dall’Inter, e i nerazzurri trovassero un’alternativa gradita, allora sì che l’affare si potrebbe fare subito. Si tratterebbe di un caso estremo per il management nerazzurro, che preferirebbe non toccare la rosa per i prossimi sei mesi. Per aver ricevuto lamentele più o meno dirette, i dirigenti sanno qual è lo stato d’animo di Davide ad Appiano. E sanno anche come questo possa tradursi in partita: pro e contro vanno pesati con cura.
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