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Inter, momento difficile per Arnautovic: le condizioni per l’addio a gennaio

Alessandro De Felice Redattore 
L'attaccante austriaco sta vivendo un momento non brillante: possibile addio nel mercato di gennaio, la situazione

Il futuro di Marko Arnautovic è tutto da scrivere. L’attaccante austriaco ha collezionato finora appena 38 minuti in Serie A in 4 partite e 125 in Champions League suddivisi in gare, con un gol, realizzato contro la Stella Rossa.

Con l’arrivo di Taremi, Arnautovic è scalato da una posizione di terza scelta a quella di quarta, ottenendo meno spazio finora rispetto alla passata stagione. Un momento difficile rappresentato perfettamente dal rigore sbagliato a Berna contro lo Young Boys, un errore che poteva costare caro, e dalle difficoltà anche con l’Austria.

In Nazionale ha perso la sua centralità. Arnautovic ha saltato all’ultimo la conferenza stampa mercoledì e inoltre ha passato 90 minuti in panchina nel successo per 2-0 sul Kazakistan.

Il futuro di Arnautovic è lontano da Milano, come riferisce Calciomercato.com:

“L'Inter non ne ha mai fatto mistero, a fine stagione quando scadrà il suo contratto in scadenza al 30 giugno 2025, non eserciterà salvo sorprese la clausola di rinnovo presente negli accordi firmati nell'estate del 2023 e, anzi, in vista del mercato di gennaio, così come per Correa, ascolterà eventuali proposte che arriveranno per lui”.


Per l’addio anticipato serviranno però le condizioni giuste nella sessione di gennaio:

“Arnautovic è arrivato all'Inter per una cifra complessiva di 10,9 milioni di euro firmando un biennale da 3 milioni netti (4 al lordo con i vantaggi del Decreto Crescita). A gennaio, quindi, peserà ancora a bilancio per una cifra complessiva di 4,7 milioni di euro (1,9 per 6 mesi di ingaggio e 2,72 di ammortamento cartellino). Per cederlo senza fare minusvalenza e senza agevolare un esodo per l'ingaggio, quindi la cifra minima dovrà proprio essere di 2,725 milioni di euro”.

Per Arnautovic si è parlato dell’interesse di Torino, Venezia, Genoa e Galatasaray. L’ostacolo, al momento, resta l’ingaggio da 2 milioni lordi per sei mesi. Una cifra non alla portata per i club italiani interessati a lui.