Che l'Inter sia un po' stanca fisicamente e mentalmente è sotto gli occhi di tutti. Tante partite, pochi rincalzi a livello dei titolari e una rosa vecchia. Inzaghi ne sta pagando il conto ora nel momento più decisivo della stagione.


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Inter in corsa su tutto sarà la nuova regola. Mercato stravolto: “Ci sono i soldi per…”
"La stanchezza c’è. Ma non c’è solo per l’Inter. È certamente un fattore se il termine di paragone è il Napoli, in Serie A. Ma se si ragiona in ottica europea – ed è intorno a quel tavolo che l’Inter voleva sedersi e si è con merito seduta – non è così. Non c’è un gap con le altre tre semifinaliste: la squadra di Inzaghi ha giocato lo stesso numero di partite dell’Arsenal (52), una in più del Psg e una in meno del Barcellona prossimo avversario. Questo è il dato di partenza per le riflessioni doverose in corso in casa nerazzurra, riflessioni che più che al presente sono rivolte al futuro. Non c’è dubbio che il fatto di essere arrivati in corsa su tutti i fronti ad aprile sia un merito. L’obiettivo è far sì che questo diventi la regola, non l’eccezione", si legge su La Gazzetta dello Sport.
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"Sempre tenendo in considerazione le quattro semifinaliste di Champions, i giocatori dell’Inter non sono assolutamente tra le prime posizioni per minuti giocati. Per intendersi: Sommer, un portiere, è solo il sesto, davanti a lui ben quattro uomini di movimento (Koundé, Pedri, Raphinha e Saliba). Lautaro, l’interista di movimento più schierato da Inzaghi, è solo 14° tra le top 4 d’Europa, 12o esclusi i portieri. Che cosa vuol dire? C’è chi ha corso di più dell’Inter e ora sembra decisamente star meglio. L’Inter vista contro la Roma è parsa atleticamente molto lontana dal Barcellona che sabato ha giocato 120 minuti intensissimi di finale di Coppa del Re contro il Real Madrid. C’entra l’aspetto mentale, di sicuro. C’entra quello fisico, altrettanto chiaramente: l’Inter non è brillante, l’ultimo pieno di benzina s’è forse esaurito nella doppia sfida contro il Bayern, in generale da dopo la sosta la squadra è sulle gambe. Diverse istantanee da San Siro, che chi era allo stadio domenica ha potuto cogliere: l’immagine di Acerbi a lungo sulle gambe, piegato su se stesso. E la stessa cosa è capitata anche ad altri giocatori".
"Non c’è tempo di invertire la rotta ormai, evidentemente. C’è da gestire e lavorare sulla testa, da qui a fine maggio. E magari imparare dagli errori anche in ottica futura. Sotto ogni punto di vista, a tutti i livelli. Sul piano dello staff di Inzaghi, ad esempio: in termini di preparazione fisica l’Inter è all’altezza delle big d’Europa? Ma anche su quello della costruzione della squadra. L’Inter ha un’età media elevatissima, che in una stagione così logorante non può non essere un fattore da considerare. Per intendersi: Inzaghi ha una rosa da 29,3 anni di media, l’Arsenal 27,1, il Barcellona 24,9 e il Psg 23,9.
È una situazione, questa, figlia di strategie di mercato obbligate fino alla scorsa estate, dovute alla precedente proprietà. Gli ingressi di Taremi e Zielinski sono stati di fatto a impatto zero. Di fatto, Inzaghi si è trovato con la stessa rosa della stagione precedente con un anno di più. Si poteva fare qualcosa sul mercato di gennaio, visto che qualche campanello suonava già? Di certo, mai come quest’anno si è evidenziato il gap tra titolari e riserve. Ma la strategia in questo senso cambierà. La rosa sarà svecchiata, non arriveranno più giocatori a fine corsa, anche perché ci sono le risorse economiche per farlo. L’Inter riproverà il prossimo anno ad arrivare ad aprile in corsa su tutto. Solo, dovrà farlo diversamente", rivela il quotidiano.
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