I numeri parlano chiaro: solo 66 minuti giocati in campionato distribuiti su 5 presenze, senza reti all’attivo. L'assenza di spazio è evidente, dato che non ha mai disputato un’intera partita.
I rapporti tra Torino e Inter sono ottimi, grazie alla frequente collaborazione tra i presidenti Urbano Cairo e Beppe Marotta, e questo potrebbe facilitare una trattativa di per sé semplice.
Tuttavia, ci sono delle perplessità da parte di Paolo Vanoli, motivo per cui il direttore sportivo Davide Vagnati non ha ancora approfondito l’affare con gli agenti di Arnautovic. Le riserve dell’allenatore granata sono legate all’età dell’attaccante: a 35 anni (36 ad aprile), il rischio di problematiche fisiche legate all’usura è inevitabile.
Inoltre, l’operazione avrebbe un costo complessivo non indifferente per il Torino: circa 6 milioni lordi tra il residuo di questa stagione (1,75 milioni netti) e l’ingaggio della prossima (stimato a 1,25 milioni netti per un contratto minimo di 18 mesi).
Nonostante questo, il Torino non esclude del tutto l’ipotesi Arnautovic, ma lo considera una seconda scelta rispetto a profili più giovani e di prospettiva, come Beto, Simeone o Petagna. In particolare, Beto dell’Everton, con i suoi 26 anni, rappresenterebbe un investimento più lungimirante, capace di garantire un contributo non solo immediato, ma anche nelle stagioni future.
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