Francesco Acerbi compirà 38 anni l'anno prossimo. Quale futuro per il centrale azzurro? Malgrado il contratto in scadenza nel 2026, l'Inter si è riservata il diritto di scegliere.


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Mercato, Inter si è tutelata sul contratto di Acerbi: ecco come stanno le cose
"Ma c’è un “ma”, ed è una clausola di uscita unilaterale che in viale della Liberazione hanno pensato bene di inserire nell’ultimo rinnovo: in poche parole, l’Inter ha il diritto di ripensarci. I motivi si spiegano facilmente: è solo ed esclusivamente una questione di carta di identità. Perché a 37 anni un calciatore è soggetto ad infortuni, a cali fisici inevitabili, e la filosofia del club nel frattempo è cambiata e guarda nella direzione opposta: con Oaktree al timone, si preferisce investire sui profili giovani e futuribili, anche in termini di ingaggio. Con Acerbi l’Inter si è in qualche modo tutelata: pur riconoscendogli il ruolo assolutamente centrale ricoperto in queste stagioni, soprattutto in quella di uno scudetto vinto da dominatori anche grazie a una difesa imperforabile di cui Francesco era il condottiero, ha ritenuto opportuno lasciarsi una via di uscita"
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—"Ecco, quella clausola aveva cominciato a bussare nelle riflessioni dei dirigenti tra novembre e gennaio, quando cioè Acerbi era stato costretto a fermarsi per un infortunio che si era rivelato molto più complicato del previsto. Venti lunghissime partite di attesa — tra tribune e panchine — durante le quali il rendimento ottimo di De Vrij aveva moltiplicato i dubbi, trasformandoli quasi in certezza: puntare ancora su Acerbi, che tra un anno di questi tempi avrà 38 anni, sarebbe stato un rischio troppo scivoloso da correre.
Invece ecco il ribaltone: una volta rientrato, il muro col 15 sulla schiena si è piazzato davanti a Sommer senza mostrare il benché minimo segno di crepe, anzi. Dopo aver disinnescato all’alba della stagione Retegui, un certo Haaland — per la seconda volta dopo la finale di Istanbul nel 2023 — e di nuovo Lukaku in autunno, Acerbi ha arricchito la collezione: a febbraio ha bloccato Kean, che pochi giorni prima aveva banchettato al Franchi di fronte a De Vrij, ha fermato ancora Romelu, ha cancellato un’altra volta Retegui e si è guadagnato nuove riflessioni, stavolta in positivo, ai piani alti della società"
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