Scrive e ricorda Paolo Ziliani a proposito di Federico Dimarco: "Conte non seppe cosa farsene di Dimarco, che ad agosto fece mandare in prestito al Verona, e anche di Politano, ceduto al Napoli al mercato di gennaio. Visto che il giovane Barella che arrivava da Cagliari non dava a Conte alcuna speranza di poter vincere, Marotta gli diede a gennaio due super esperti in campo internazionale come Moses (Chelsea) e Ashley Young (United). In più, cogliendo al volo l’occasione di ingaggiarlo quasi a zero perché prossimo a svincolarsi, Marotta prelevò dal Tottenham Eriksen. Facendo storcere il naso a Conte al quale il danese non piaceva; tant’è che nella finale di Europa League perso contro il Siviglia fece giocare al suo posto Gagliardini. Dopo avere acquistato Hakimi dal Real Madrid, Marotta mise sotto contratto due vecchi lupi di mare come Vidal, preso dal Barcellona e Kolarov dalla Roma. Da Parma arrivò il non più giovane Darmian e dal Verona si ripresentò per fine prestito Dimarco: che però non godeva di alcuna stima da parte di Conte, tant’è che venne rispedito a Verona". Dopo aver vinto lo scudetto, Antonio Conte decide di andarsene perché non ci sono le garanzie per costruire un'Inter competitiva. Marotta ingaggia Simone Inzaghi, strappandolo a Lotito, e da lì inizia una nuova era per i nerazzurri. Un'era ricca di soddisfazioni. E Federico Dimarco? "Marotta disse a Inzaghi: se vuoi ci sarebbe anche Dimarco, che a Conte non interessava, di ritorno dal secondo anno in prestito al Verona. Certo che m’interessa, disse Simone Inzaghi", scrive il giornalista.
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