- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Una lunga intervista esclusiva rilasciata ai taccuini di Goal Espana, per comunicare ufficialmente al mondo la sua decisione (forzata) di restare al Barcellona. Lionel Messi annuncia che giocherà in blaugrana anche nella prossima stagione, nonostante tutte le vicende di questi giorni, tra burofax e minacce di contenziosi legali. Ecco le parole dell'argentino:
VOGLIA DI NUOVE SFIDE - "Ho detto al club, specialmente al presidente, che volevo andarmene. Gliel'ho detto per tutto l'anno. Credevo che fosse ora di farmi da parte. Credevo che il club avesse bisogno di più giovani, nuove persone e pensavo che il mio tempo a Barcellona fosse finito, soffrendo molto perché ho sempre detto che volevo finire la mia carriera qui. È stato un anno molto difficile, ho sofferto molto in allenamento, nelle partite e nello spogliatoio. Tutto è diventato molto difficile per me era venuto il momento di pensare di cercare nuovi traguardi, nuove sfide. Non è arrivata per il risultato di Champions League contro il Bayern, era una decisione su cui riflettevo da tempo. L'ho detto al presidente e beh, il presidente ha sempre detto che a fine stagione potevo decidere se volevo andare o se volevo restare e alla fine lui non ha mantenuto la parola data. La gestione di Bartomeu al Barcellona è un disastro. L'unica strada era il tribunale e io non porterei mai il Barcellona in tribunale".
BARCELLONISMO - "Ho provato molto dolore per il fatto che il mio barcellonismo fosse messo in dubbio per quanto sono grato a questo club. Lo amo e non starò mai meglio altrove. Ho ancora il diritto di decidere. Stavo cercando nuovi obiettivi e nuove sfide. Qui a Barcellona ho tutto. Mio figlio, la mia famiglia, sono cresciuti qui e vengono da qui, non c'era niente di sbagliato nel partire in quel momento. Ne avevo bisogno, il club ne aveva bisogno ed era un bene per tutti".
BUROFAX - "Il burofax doveva renderlo ufficiale in qualche modo. Nel corso dell'anno avevo detto al presidente che volevo andarmene, che era giunto il momento di cercare nuove illusioni e nuove direzioni nella mia carriera. Sviava sempre il discorso. L'invio del burofax stava rendendo ufficiale che volevo andare via e che non avrei usato l'opzione per il prolungamento del contratto e che potevo dunque ritenermi libero. Non era per fare un pasticcio, o per andare contro il club, ma per rendere ufficiale la mia decisione, che era stata presa...".
FAMIGLIA - "A Barcellona ho tutto. La mia vita, la mia famiglia, i miei figli. Sarei andato via solo per cercare nuove sfide sportive. Ne avevo bisogno io e ne aveva bisogno il club (altra stoccata sui conti).Era soluzione buona per tutti. E' impossibile che qualcuno paghi 700 mln".
DISFATTA DI LISBONA - "Dopo la sconfitta di Lisbona è stata molto dura. Sapevamo che il Bayern Monaco era un avversario molto difficile, ma non pensavamo di poter perdere in quel modo, dando un'immagine così scarsa del club e del Barcellona. Abbiamo dato una pessima immagine. Era sbagliato, non mi sentivo niente. Volevo che passasse del tempo prima di chiarire tutto".
NODO CLAUSOLA - "Mi hanno sempre detto che a fine stagione sarei stato libero di decidere e ora parlano del 10 giugno quando il 10 giugno eravamo in piena Liga in mezzo a questa merda di virus. Ora resterò perché non mi permettono di andare via e io non voglio una guerra con il mio club".
(Fonte: goal.com)
© RIPRODUZIONE RISERVATA