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Rinnovo Lautaro-Inter, quasi 100 milioni lordi in 5 anni: c’è la mano di Oaktree

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Nella giornata di lunedì 12 agosto è diventato ufficiale il rinnovo di Lautaro Martinez in casa Inter: le cifre e la mano di Oaktree
Alessandro Cosattini Redattore 

Nella giornata di lunedì 12 agosto è diventato ufficiale il rinnovo di Lautaro Martinez in casa Inter. Immagini e parole per annunciare il prolungamento del capitano nerazzurro e - come sottolinea La Gazzetta dello Sport, "c'è la mano di Oaktree nel nuovo contratto che bagna Lauti nel nerazzurro fino al 2029 con mega-stipendio da 9 milioni a stagione più almeno uno di bonus. Al lordo l’Inter si impegna a spendere quasi 100 milioni nel corso del quinquennio, se non è fiducia questa.

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Lautaro capitano

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A raccogliere a tempo debito dal vivo la firma c’era un emissario del club, mentre ieri è stato solo il giorno dell’annuncio formale. Tra squilli di fanfare, è diventata ufficiale la prosecuzione delle nozze con l’argentino, con soddisfazione di tutti: del club che ha trovato un cannoniere fenomenale per allungare il dominio italiano e un degno “indossatore” della fascia che fu di Facchetti, Bergomi e Zanetti; dei tifosi che in Lautaro non vedono solo un semplice “10” ma una bandiera che sventola e un nobile esempio; dello stesso Martinez che, appena smesso di giocare al rialzo sull’ingaggio assieme all’agente, si è reso conto che mai avrebbe trovato una casa più accogliente e che questa Inter era tagliata su di lui come un abito di sartoria.


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Terzo più pagato in A

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La conseguenza è stata un accordo immediato, a cifre comunque altissime: più di lui in A si arrampicano soltanto Osimhen (10 milioni di stipendio) e Vlahovic (12). Il Toro e il Biscione sono, dunque, ancora più vicini: «Cari nerazzurri i nostri cuori continueranno a battere insieme», ha scritto sui social lo stesso attaccante. «Sempre al tuo fianco ed è ancora più bello se continua ad essere a casa nostra...», ha aggiunto subito la moglie Agustina. Nelle foto i loro piccoli, Nina e Theo, strabuzzavano gli occhi immersi tra i trofei interisti: sono cresciuti parecchio da quando il loro papà se la spassa a San Siro.

Altri trofei

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Nelle prime parole da “rinnovato” Lautaro ha prima dato una carezza alla California dopo le tante del passato alla Cina: «Sono molto orgoglioso e grato ai dirigenti e alla nuova proprietà perché, dopo sei stagioni, continuare qui vuol dire molto per me e la mia famiglia». E poi ha toccato alcuni punti chiave su cui costruire il futuro, a partire dal suo rendimento in campo che è una retta che tende costantemente verso l’alto: « Ho tanta voglia di continuare a lottare per traguardi importanti. Spero di crescere ancora e superarmi, com’è accaduto ogni singolo anno da quando sono a Milano. Lavoro ogni giorno per questo, per essere sempre più un giocatore, un compagno e un capitano. Non mi aspettavo di essere tra i migliori marcatori della storia dell’Inter, ora voglio regalare altri trofei al club: lo scudetto della stella deve essere una spinta per continuare a lottare per emozioni del genere e arricchire la bacheca».

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Dall'arrivo a oggi

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Quando arrivò a bottega nel 2018 e sgomitava all’ombra di Icardi, Lautaro era tutt’altro uomo e tutt’altro centravanti: impaziente, scostante, diverso dal soldato in missione che ha appena toccato la seconda stella. In fondo, per lui è stato solo un cursus honorum necessario per arrivare a una leadership chiara. Tra l’altro, il Toro la esercita in maniera assai diversa dal connazionale Mauro: è severo, ma mai egoista. Ieri lo stesso Martinez lo ha ribadito a suo modo: «Se tornassi indietro, direi al me stesso più giovane di fare esattamente le stesse cose — ha aggiunto –: lasciare il 100% in campo ogni volta, dare una mano ai compagni dentro e fuori dal campo, avere sempre una parola positiva, essere d’esempio. Diventare padre ha fatto scattare un clic nella mia testa e nella mia vita». Per dare l’idea è servita una metafora in aggiunta: «Le quattro gambe del tavolo devono essere ben salde e io ho questa fortuna», ha continuato il capitano. Il nuovo contrattone fa poi il resto: fissa questo tavolo a Milano ancora di più, per un altro lustro almeno", si legge.