In sostanza, quindi, considerando che nel 2017 l’Inter ritiene di aver raggiunto il break-even per l’Uefa con un risultato di -24 a bilancio, per centrare l’obiettivo alla società nerazzurra mancano circa 50 milioni di euro. Per raggiungere il target, le strade ora sono varie: la più “semplice” è il mercato, con operazioni da effettuare il prossimo mese di giugno come già successo la passata estate, da aggiungere ai potenziali riscatti di Kondogbia da parte del Valencia (con plusvalenza di circa 8 milioni) e di Manaj da parte del Granada (circa 1,7 milioni). I due affari con i club spagnoli permetterebbero già di ridurre a circa 40 milioni la cifra da ricevere, ad esempio.
copertina
Calcio e Finanza – Inter, i motivi del mercato a 0: mancano 50 mln, le mosse di Suning
Sul fronte ricavi commerciali, la qualificazione in Champions League potrebbe far scattare alcuni bonus nei contratti (in particolar modo in quelli relativi agli accordi con Infront, Suning e Pirelli), che potrebbero portare altri milioni nelle casse. Il contratto con Suning, inoltre, per la sponsorizzazione potrebbe inoltre essere leggermente rivisto al rialzo (secondo l’analisi dell’agenzia CAA, contenuta nei documenti allegati al bond, ha un valore reale di 17,6 milioni annui).
Inoltre, non è da escludere che possa essere presente un’ulteriore incasso da parte di Suning, legata ai diritti di co-branding che nella passata stagione hanno permesso di ricevere quei 25 milioni di bonus di cui sopra: questi diritti di co-branding sono valutati tra i 27,3 e i 37,6 milioni dall’agenzia CAA.
Relativamente alla Champions League, c’è anche un’ulteriore strada, seguita da Claudio Lotito con la Lazio nelle passate stagioni: ovverosia quella di anticipare ricavi provenienti dalla competizione europea. Una strada che, per i quanto riguarda i biancocelesti, è finita sotto indagine della Consob: resta da vedere se anche l’Uefa può ritenere quei ricavi “anticipabili” ai fini del FPF.
© RIPRODUZIONE RISERVATA