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Nel prossime mercato l'Inter farà una vera e propria rivoluzione. Il primo nome da sostituire è quello di Skriniar, ormai promesso sposo al Psg; ma potrebbe non essere l'unico big in partenza. Anche Brozovic potrebbe lasciare Milano a fine stagione.
"Non potendo investire cifre robuste, e dovendo far cassa rinunciando a qualche pezzo pregiato, è necessario lavorare di fantasia: non caso, del parametro zero l’a.d. Beppe Marotta ha fatto un’arte già dai tempi della Juve. Ora, assieme al d.s. Piero Ausilio, i suoi maggiori pensieri low cost si concentrano sulla difesa. In questa rivoluzione quasi a costo zero marcia in prima linea Chris Smalling, soldato inglese che ha un futuro traballante alla Roma. Raggiunte le 29 presenze in giallorosso, ha un’opzione fino al 2024 che può far scattare in piena autonomia. Nel frattempo, però, il suo agente ha sondato il terreno con l’Inter e ha trovato terreno assai fertile. I nerazzurri sarebbero disposti a offrire due anni di contratto, più uno di opzione a 3,5 milioni con bonus fino a toccare quota 4. Insomma, esiste una possibilità concreta di un altro caso Mkhitaryan. L’inglese sarebbe più il sostituto di Stefan de Vrij, in trattativa anche lui per il rinnovo con Marotta e Ausilio. Le due vicende si incastrano: le chiacchierate con l’olandese saranno più o meno profonde anche in base alla decisione di Smalling. Solo uno dei due, infatti, sarà nerazzurro nella stagione che viene (l’altro centrale dovrebbe essere Acerbi, riscattato dalla Lazio)", rivela La Gazzetta dello Sport.
"Tra l’altro, l’Inter si era pure iscritta nella complicata corsa per un altro difensore in scadenza che, per età e prospettiva, ha molte più pretendenti del buon Smalling: Evan Ndicka, 23enne francese in uscita dall’Eintracht. Questo talento, però, sembra aver deciso il suo futuro e ha stretto la mano del presidente del Barcellona Joan Laporta. Caglar Soyuncu , invece, è un vecchio pallino di Ausilio, mai passato di moda. Il turco in scadenza a giugno vive da separato in casa al Leicester e il fatto che il grande rivale in questa corsa sia l’Atletico Madrid non è casuale: l’interesse del Cholo, che sui difensori ha l’occhio lungo, testimonia il valore del centralone 26enne per il dopo-Skriniar. Gli spagnoli saranno pure avanti, ma non lo hanno ancora bloccato e l’Inter ha argomenti convincenti: uno è il connazionale Hakan Calhanoglu, impegnato con l’amico Caglar nella raccolta fondi dopo il terribile terremoto in patria".
"In mezzo Calha è un attrattore potente anche per un possibile sostituto di Brozo: Franck Kessie, il preferito in casa nerazzurra. Hakan al telefono parla ancora spesso con l’ivoriano, amicone ai tempi di Milanello, e gli ricorda quanto bene si stia ad Appiano Gentile. Musica per le orecchie di Franck, che a Barcellona inizia a giocarsi con più frequenza le sue chance, ma continua a parlare un’altra lingua rispetto ai palleggiatori raffinati di Xavi. Al contrario, la sua fisicità servirebbe nel centrocampo di Simone, privo di uomini con quel fisico. L’entourage di Franck rilancia tatticamente smentite sui social, ma i contatti con l’Inter ci sono, eccome. Per riportarlo a Milano, però, servirà un’acrobazia sul contratto: impossibile pagarlo subito, i nerazzurri pensano di imbastire un prestito con riscatto nell’annata successiva, quando magari i cordoni della borsa potranno allargarsi almeno un po’. Decisiva sarà anche la volontà dell’ex Diavolo che di milioni al momento ne guadagna troppi, ben sette", prosegue Gazzetta.
"Decisamente più economico lo stipendio di un parametro zero della nostra Serie A guardato con interesse dall’Inter negli ultimi mesi: Roberto Pereyra, un altro Tucu (viene dalla stessa regione di Correa e per questo condivide il soprannome con l’attaccante infortunato). È una vecchia conoscenza di Marotta che lo portò alla Juve da ragazzo nel 2014. Ora l’argentino a 32 anni ha trovato una seconda giovinezza a Udine e, prima di rinnovare in Friuli, vuole capire i margini per una nuova avventura in una big. Rispetto a Kessie, per Inzaghi sarebbe una nuova opzione da mezzala offensiva, con conseguente e definitiva trasformazione di Calhanoglu in regista", chiude il quotidiano.
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