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A tutto Melo: “Felice a Milano. Obiettivo Champions? No, l’Inter deve puntare al massimo”

Il centrocampista brasiliano ha parlato a Inter Channel di questo inizio di stagione e degli obiettivi della squadra

Andrea Della Sala

L'Inter è negli USA per proseguire la preparazione iniziata a Brunico. Inter Channel ha intervistato uno dei protagonisti di questo inizio di stagione: Felipe Melo.

Quest'anno inizi a lavorare da subito, è diverso?

"Ormai da quattro anni che non faccio la preparazione. E' importante e sono molto felice di poter lavorare coi compagni".

Ti è mancata un po l'anno scorso la preparazione?

"C'è molta differenza a lavorare da solo. Ho iniziato bene e poi ho avuto calo fisico importante. La preparazione ti fa essere al massimo tutta la stagione e per questo sono felice di essere qua".

Quanto conta nel calcio moderno la parte fisica?

"Abbiamo giocatori che non hanno tanta tecnica, ma tanta fisicità. E' importante nel calcio la parte tattica, importante seguire indicazioni del mister. Guardiamo all'Atletico che è arrivato in finale di Champions: fisicamente forti e tatticamente perfetti. Anche il Leicester nessuno se lo aspettava, ma tatticamente seguivano Ranieri al dettaglio. Tattica fa la differenza".

Quanta rabbia avevi nel non riuscire a dare quanto volevi?

"Sapevo che era un rischio che c'era on avendo fatto preparazione, il calo poteva arrivare ed è arrivato. Ho cercato di lavorare anche di più e credo che questo mi abbia aiutato per riprendermi alla fine e tornare quello di inizio stagione. Importante essere professionista, la preparazione è importante".

Contributo altissimo all'interno del gruppo da parte tua

"Sono venuto all'Inter per aiutare, per essere qui ho lasciato tante cos indietro. Non sono venuto per soldi o per Milano che è bella, ma per questa società che ho voluto tantissimo, sono qui per vincere. Quando indosso una maglia sono fino alla fine col club. Sono molto felice qua con la mia famiglia e voglio fare qualcosa di importante qua. Mi arrabbia se sento dire dobbiamo tornare in Europa o Champions, noi dobbiamo sempre puntare al massimo, allo Scudetto. Un club come l'Inter deve pensare al massimo".

Ora bisogna trovare continuità che è mancata?

"Ci stiamo già lavorando, dobbiamo sapere cosa abbiamo sbagliato per lavorare su quello e migliorare anche le cose positive fatte. Abbiamo fatto grandi cose, battuto grandi squadre: Juve in Coppa Italia, Napoli, poi abbiamo perso punti con squadre meno blasonate come Carpi e le grandi squadre non perdono mai questi punti".

Quest'anno c'è anche Europa League.

"E' importante, incontreremo altre grandi squadre e ci sarà opportunità per tutti di rendersi utili. Siamo tornati in Europa e ora vogliamo vincere e puntare in alto. E' bello giocare partite così importanti".

Tifosi sempre presenti, segno che passione va al di là del risultato?

"Credo di sì, abbiamo cominciato alla grande, poi dopo due mesi di sofferenza i tifosi sono sempre stati al nostro fianco. Noi lo dicevamo nello spogliatoio che dovevamo vincere anche per loro. Ho giocato in grandi squadre, ma non sempre c'era questa grande tifoseria".

Stagione dopo Europeo e Coppa America condizionerà questa annata?

"Dipende da ognuno. Tranne Medel che ha 29-30 anni ci sono Perisic, Banega, Brozovic che sono ragazzi giovani. Io quando avevo 22-23 anni tornavo alla grande".

Brasile male in Coppa America?

"Ho parlato con Dunga, siamo andati male. Ora dobbiamo vincere le Olimpiadi, giochiamo in casa".

Preoccupato per quanto accaduto a Istanbul?

"Ho chiamato tutti gli amici. E' triste, io ho vissuto quattro anni alla grande. Ci vuole un po' di pace al mondo, queste cose fanno pensare".

Speriamo sia una grande Inter per tutti noi, stiamo lavorando alla grande per vincere. E' un mio sogno e farò di tutto per realizzarlo.

(Inter Channel)

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