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L'Inter dei giovani; quest'anno è questo il ritornello che si sente più spesso uscire dalla bocca dei più quotati opinionisti. E pensare che fino all'estate scorsa veniva criticata l'età media di una squadra che, dopo avere vinto tutto, sembrava troppo vecchia per potersi riconfermare ad alti livelli. Beh adesso il problema è l'opposto: la squadra di Benitez è troppo giovane e non pronta ai palcoscenici più importanti. A mancare è la "classe" intermedia, l'amalgama necessaria per unire super campioni a campioncini del futuro. Eppure la società nerazzurra si sta muovendo sul mercato ancora alla ricerca di giovani di talento o di baby fenomeni. I nomi sono molti, dagli italianissimi Ranocchia e Faraoni, colpi dell'estate passata che ancora devono vedersi con la prima squadra, ai più quotati Bojan, Ruiz o Afellay, passando per le nuove promesse come il clivense Tallo. La politica nerazzurra sembrerebbe quella di svezzare in casa giovani giocatori, comprandoli a prezzi ragionevoli per magari rivenderli in futuro a prezzi notevolmente più importanti (vedesi il caso Balotelli). Sembra quasi che la società nerazzurra abbia deciso di seguire l'esempio spagnolo della "cantera " del Barcellona, vera e propria fucina di talenti indiscutibili quali Messi o Pedro, esempio che ha portato il Barca ad essere il club più forte nel panorama mondiale e la Spagna la nazionale campione del mondo. I frutti di questa nuova "Green Politic" si vedranno solo in futuro, intanto possiamo gustare un antipasto di quello che sarà guardando i giovanissimi Santon, Coutinho, Obi, Biabiany in casa Inter e in giro per campionati italiani e non Donati, Destro, Caldirola, Viviano, Ranocchia, Obinna ... Una lunga lista che fa ben sperare per il futuro.
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