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Da più parti arrivano conferme sull'arrivo del nuovo gioiello del calcio argentino, Lautaro Martinez, all'Inter. L'agente del giocatore, Carlos Yarque, intervistato da El Intransigente, ha svelato alcuni particolari della trattativa con i nerazzurri: "All'epoca il Borussia Dortmund ha avuto la sua occasione. Siamo andati a parlare con loro e hanno mandato i loro osservatori. Dopo l'infortunio volevano vedere Lautaro e lo abbiamo portato al Boca, dove ha sfoderato una prestazione brillante, ma volevano continuare a guardare e aspettare. In questi casi non hai molto tempo, c'erano molte squadre che volevano portarlo via. L'Inter è arrivata con tutto l'entusiasmo e l'ha preso. Ha deciso di non andare al Real Madrid perché voleva prima debuttare nel Racing, poi quando sono tornati per dire no perché non era ancora pronto, ci siamo seduti a parlare. Noi gli comunichiamo sempre tutto e gli diamo il nostro punto di vista, ma alla fine è lui che decide, l'Inter è stata quella che lo ha sedotto, soprattutto dal punto di vista del progetto sportivo. Il club Italiano ha messo 25 milioni di euro per il suo cartellino".
LA NAZIONALE - Per quanto riguarda la chiamata del c.t. Sampaoli per le amichevoli prima della Coppa del Mondo, l'agente ha confessato: "È qualcosa di molto speciale, è un sogno, è una soddisfazione essere stato sempre accanto a lui e mi ha permesso di essere dalla sua parte. Mi ha detto che si sentiva strano, con quel suo pudore di essere sempre un ragazzo. Era molto felice perché lo hanno accolto benissimo e come ho già detto si gode il momento e cerca di imparare il più possibile" .
UMILTÀ - L'agente racconta come, nonostante tutta l'attenzione dei grandi club, Lautaro sia sempre rimasto un ragazzo umile: "È sempre stato così. Il primo giorno che sono andato a vederlo, dopo un allenamento, era serio, sempre pensante, tranquillo. Oggi è lo stesso, con un'altra immagine, ma sempre molto concentrato. Non sono sorpreso perché lo conosco, so quella che è la sua educazione familiare, mantiene sempre la sua umiltà".
(El Intransigente)
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