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Nella mattinata di ieri l’Inter ha ricevuto la telefonata che non avrebbe mai voluto ricevere: il ds nerazzurro Ausilio, chiamato dal procuratore di Touré, Seluk, si è sentito dire che il City non vuole cedere Touré neanche per cento milioni di euro. In poche parole, tutto l’ottimismo dei giorni scorsi è stato azzerato anche perché le sensazioni erano molto positive sul buon esito della trattativa. Tutto finito dunque? C’è sempre l’Articolo 17 e qui Yaya potrebbe forzare la mano, ma chissà se lo farà, perché nel colloquio avuto col presidente Khaldoon-Al-Mubarak (dopo la gara contro il Southampton), il centrocampista si è sentito dire che è fondamentale e che non se ne può andare.Prigioniero del City? Più o meno. Doccia non fredda ma gelata per i nerazzurri che non più tardi di due settimane fa, dallo stesso Seluk si erano sentiti dire che Touré sarebbe andato via al 90%. La speranza in casa nerazzurra è che si tratti di frasi di circostanza, insomma, il classico gioco delle parti e alla lunga potrebbe anche trattarsi realmente di ciò. Ma la telefonata che ha raggiunto ieri mattina Piero Ausilio è da schedare come l’apertura del «caso Touré», il Top Player che pareva a un passo ma che adesso sembra aver fatto (volente o no) un deciso passo indietro. Nei prossimi giorni ci saranno altri contatti col City, non è tutto perduto, ma le possibilità di non arrivare a Touré sono alte.
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