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Rafa Bentitez e il periodo più nero che azzurro dell'Inter hanno spaccato a metà il mondo dei giornalisti e degli esperti di calcio. Alberto Brandi, giornalista mediset e conduttore di ControCampo, nel blog che era di Maurizio Mosca, 'Ce l'abbiamo con', se la prende con chi addossa tute le colpe sull'allenatore spagnolo. "E' chiaro, il professore di Madrid ci ha messo del suo. Ma gli 8 punti in meno rispetto all’undicesima giornata dello scorso campionato hanno radici più profonde", dice.
Il giornalista divide le responsabilità tra la società che non ha rinforzato la rosa, "con la pancia piena del triplete - scrive Brandi - non ha rafforzato la squadra. Mourinho non è stato trattenuto, Balotelli è stato ceduto e non è stato sostituito. Si è investito sui giovani, ma si è rinunciato alla qualità, facendo muro alle richeste di Benitez. Senza contare il ridimensionamento di Oriali, senz di lui non esiste una figura all'Inter che fa da cuscinetto nel rapporto tra allenatore-staff tecnico e giocatori".
Poi i giocatori. "Hanno fatto qualcosa di straordinario l'anno scorso e l'appagamento è inevitabile. Molti tifosi, dopo la finale di Madrid, non chiedevano altro alla vita, figuratevi i calciatori che avevano raggiunto da protagonisti l'obiettivo", continua il conduttore di ControCampo.
Un giusto contributo a questo inizio 'scombussolante' per l'Inter e i suoi tifosi è arrivato anche dalla sfortuna. "All'Inter l'anno scorso - sostiene Brandi - è filato tutto liscio. Dietro ad ogni grande vittoria ci sono quasi sempre segnali precisi del destino... Quest'anno si paga il conto: catena incredibile di infortuni, le palle-gol escono di un soffio, si subiscono pareggi al primo tiro in porta degli avversari come ieri a Lecce".
Non mancano, infine le considerazioni su Rafa Benitez. "Ha voluto cambiare pelle all’Inter. E ha cercato di dare un volume di gioco alla squadra che crea molte occasioni, ma i gol sono la metà dell’anno scorso. Qualche errore nella preparazione atletica - conclude il giornalista tv - è stato fatto ed è chiaro che Rafa non ha il carisma di Mou nello spogliatoio. Ed è successo che qualche giocatore si sia rivolto con lui con toni poco amichevoli durante le partite. Nell’Inter, storicamente provato, ci vuole un allenatore col pugno di ferro".
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