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Lacrime Milan, miele su Allegri: perché hanno paura di criticarlo? Con Conte tutti leoni
La vittoria sulla Juve ha dato fastidio a molti, è evidente. Non solo juventini. Perché nei momenti del bisogno arrivano gli amici e la propaganda rossonera non poteva non intervenire a soccorso dei sodali storici bianconeri. Fa nulla che poi si lamentino negli scontri diretti con la posta in palio, dimentichino amicizie e altro e si attacchino a episodi particolari che indirizzano la gara: l’importante è far fronte comune contro l’Inter. Ma noi amici così non ne vogliamo, preferiamo stare soli.
Perché sentire i lamenti degli juventini è lecito, lo è un po’ meno sentire quelli di chi si inventa particolari disegni del ‘Palazzo’, atti a favorire l’Inter nella lotta scudetto.
Se fosse così, ad esempio, nel derby di ritorno avrebbero annullato il primo gol del Milan per il fallo di Giroud su Sanchez e magari non avrebbero dato due giornate a Bastoni. DUE.
Al di là poi di ogni considerazione opinabile relativa a considerazioni arbitrali ciò che mi ha lasciato stupito è la quantità di miele con cui è stato accolto Allegri nel post partita. Non una critica, non delle analisi sul cammino stagionale della squadra.
Ad esempio sul fatto che questa Juve non abbia vinto uno scontro diretto con chi sta davanti. Oppure sul fatto che sia uscita in Champions con un’avversaria nettamente inferiore. O ancora sul fatto che abbia perso la Supercoppa e che abbia 3 punti in meno del neofita Pirlo.
Perché se da un lato ha perso CR7 ( l’Inter ha perso Lukaku, Hakimi, Eriksen e Conte, il Milan Calhanoglu e Donnarumma), dall’altro a gennaio ha preso un certo Vlahovic e Zakaria oltre all’aver assunto un allenatore top. Quello più pagato, come si diceva sempre di Conte nei due anni di Inter.
Niente di niente.
Perché nessuno ha il coraggio di muovere una critica lecita?
Perché a Conte lo scorso anno ad ogni conferenza si parlava di fallimento europeo o del fatto che dovesse essere condannato a vincere essendo il tecnico più pagato del campionato?
Perché invece tutto questo mondo ovattato su Allegri? Che paura c’è a muovere una critica? Possibile che siano solo alcuni tifosi a fare certe riflessioni?
Esplicito il concetto, per non prestare il fianco a considerazioni stupide di qualche furbone. Al momento dell’addio di Conte, a mio modesto parere, l’unico in grado di allenare l’Inter sarebbe stato proprio Allegri, per esperienza, per maturità, per caratura. Ma quest’anno ha fallito clamorosamente la stagione e bisogna avere il coraggio di dirlo.
Perché a Conte non è mai stato concesso nulla, così come a Pioli, così come a Inzaghi. Per non parlare di Mourinho.
Perché lo sappiamo bene: l’allenatore vive sempre sul filo e i giudizi cambiano sempre da una stagione all’altra, ma la regola deve valere per tutti. Amici e non. Nessuno dice che non sia un grande allenatore, ma anche i bravi allenatori sbagliano. Può capitare. E non avere il coraggio di ammetterlo fa perdere dignità ad un sistema che avrebbe bisogno di maggiore onestà intellettuale. O certe battaglie si fanno solo in base alla maglia?
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