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Momento delicato per l'Inter che domenica sera dovrà cercare di fare risultato con il Napoli. Ne ha parlato l'ex bomber nerazzurro Alessandro Altobelli che ha detto la sua opinione anche su Spalletti e sul futuro di Icardi:
Che allenatore era Bersellini?
«Noi l’avevamo ribattezzato “il sergente di ferro”. Noi giocatori di quella Inter gli dobbiamo tutto, è stato lui che ci ha insegnato i comportamenti e i valori veri, anche perché eravamo giovani, arrivavamo da squadre minori o di B e aveva bisogno di una guida. Anche per questo abbiamo deciso di far scrivere la prefazione del libo a sua figlia Laura».
E’ vero che ha una chat su whatsapp con i compagni di quell’Inter?
«Assolutamente sì. Ci sentiamo tutti i giorni, se vogliamo siamo ancora più uniti di prima e quando possiamo ci ritroviamo a cena. Chi scrive di più? Io che vivo in Qatar sono il mattiniero, do il buongiorno a tutti. Anche Muraro è uno che scrive soprattutto la mattina. Invece Oriali è il nottambulo. Ma anche Beccalossi, Bini, Bordon e tutti gli altri sono molto attivi».
E’ emozionato per venerdì?
«E’ una grande soddisfazione, ho smesso quasi da 30 anni, ma la gente ancora mi ricorda con piacere. Essere in finale insieme a Meazza e Ronaldo è un onore, anzi, è già una vittoria. Detto questo, se devo essere sincero, spero anche di essere eletto io nella Hall of Fame: sono secondo nei gol segnati in totale, ma primo in quelli in Europa e Coppa Italia, ho giocato undici stagioni costanti, ad alto livello. Meazza è stato un icona del passato, Ronaldo il più forte, ma solo nel ’98. La mia con l’Inter è stata una storia di grande amore».
Dopo di lei, Milito e Icardi.
«Milito ha raggiunto molti successi con una squadra fortissima, il Triplete è stata la ciliegina sulla torta. Ma il Principe non ha giocato tanto nell’Inter quanto Meazza e il sottoscritto».
E Icardi?
«Lui è sulla buona strada, è all’Inter già da diverse stagioni e ha segnato molti gol. Mi auguro che possa rimanere a lungo e capisca che rappresentare l’Inter è un riconoscimento che non capita a molti».
Riuscirà l’Inter a trattenerlo?
«Credo che l’Inter voglia andare avanti con Icardi e al tempo spesso spero che anche Icardi voglia sposare l’Inter. Io, per esempio, ho resistito 11 anni, ho detto tanti “no” e non me ne sarei mai andato nel 1988. Ecco, mi aspetto che Icardi faccia lo stesso, la società mi pare stia lavorando bene per mettere in piedi una squadra competitiva che dia a Icardi e anche ai tifosi le giuste soddisfazioni».
Un'Inter che deve andare avanti con Spalletti?
«Certo che sì. E' un tecnico preparato che ha ottenuto risultati a Roma e sicuramente li raggiungerà anche qua. Probabilmente lui si aspettava qualcosa in più da parte della società, però dopo un anno di Inter e avendo capito meglio l'ambiente, potrà lottare per vincere in campionato e in Europa».
La qualificazione in Champions è un traguardo alla portata in questa stagione?
«Sono convinto che la squadra abbia la qualità per farcela, spero che giocatori come Candreva e Perisic, fondamentali per il gioco offensivo, ritrovino la forma migliore».
Domenica arriva il Napoli, che partita sarà?
«Mi aspetto di vedere di che pasta è fatta l’Inter: i giocatori si impegnano a ogni gara, ma con il Napoli tutti dovranno dare qualcosa in più del solito».
(Tuttosport)
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