Le colpe di Pioli e l’ammutinamento dello spogliatoio: rabbia Zhang, ribaltone sicuro

La faccia di Steven Zhang al triplice fischio la dice lunga. Rabbia, delusione, amarezza. Che fine ha fatto l'Inter di qualche mese fa? Negli spogliatoi dirigenza e allenatore provano a risolvere a gran fatica il rebus. Poi le interviste. Sguardi smarriti, lo sconforto è totale. Pioli pur assumendosi le sue responsabilità non nasconde l'incredulità per quei diciassette minuti in cui Handanovic è stato costretto a raccogliere per ben quattro volte la palla dal sacco. Ammutinamento? Il dubbio è forte, il mister sembra chiederselo anche dopo l'abbraccio con Zhang Jr prima di salire in pullman. Per qualità tecniche, condizione fisica e motivazioni di classifica l'Inter non aveva nulla da invidiare alla Fiorentina, eppure l'ennesimo inspiegabile dramma di stagione si è consumato davanti agli occhi dei tifosi che no, non ce l'hanno fatta ad assistere fino all'ultimo secondo a tale spettacolo, nonostante il colpo di coda servito soltanto ad alimentare i rimpianti.

"In questi casi paga sempre l'allenatore". Ha ragione capitan Icardi, fra i pochi a meritare la stima dei tifosi. C'è poco orgoglio nei confronti di una squadra che dà tutta la sensazione di non volersi bene, ma l'argentino corre, lotta e si sacrifica anche al posto di chi non sembra avere a cuore la causa. Lo raccontiamo ormai da settimane, Pioli a fine stagione lascerà l'Inter senza ombra di dubbio, non esclusivamente per colpe sue, che ad onor del vero iniziano ad essere comunque importanti. Un dead man walking sul quale pendono però anche responsabilità di uno spogliatoio che troppo presto ha tirato i remi in barca e che ha mostrato crisi d'identità spaventose. A cinque turni dal gong la delusione è dilagante, la piazza si appella all'indole pazza sperando che il finale restituisca quantomeno dignità ai colori nerazzurri. Prima dell'ennesimo, si spera definitivo, ribaltone.