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Due partite nelle quali l'Inter ha dimostrato un po' di forma e sostanza solo per un tempo. A differenza di Reggio Emilia, il match del Meazzaha visto una squadra più cattiva, pronta a mordere fin da subito a centrocampo senza mai arretrare e mantenendo gli spazi in maniera quasi perfetta.
Peccato che questo sia durato soltanto un tempo, perché alla ripresa l'Inter ha deciso di farsi da parte e dare campo ad un Torino che fino al 45' si era manifestato come squadra del tutto assente.
A preoccupare gli animi nerazzurri c'è sicuramente lo stato di forma di alcuni elementi della rosa. Su tutti i croati che sulle gambe hanno un Mondiale da protagonisti ma snervante e poche sedute di allenamento con la squadra. Bene Perisic e Vrsaljko fin quando hanno avuto tenuta e integrità fisica, un po' meno Brozovic che Spalletti forse avrebbe dovuto sostituire ben prima, magari con Borja Valero e puntare su Gagliardini al posto di Vecino.
Dopotutto, l'Inter è una squadra muscolare costruita per lottare fino alla fine e quando le gambe non ci arrivano dovrebbe essere la testa a fare la differenza, ma come è stato già detto e ridetto a questa rosa manca un ragionatore (Nainggolan ha altre caratteristiche) che in determinate situazioni possa svoltare la gara a proprio favore, anche nei minuti finali.
Di lodevole, rispetto alla gara contro Sassuolo, c'è invece la prestazione di Politano che si è fatto notare per la caparbietà. Un po' meno per i cross serviti a Icardi, siamo ancora alla seconda giornata ma sono decisamente inferiori rispetto alla media dello scorso anno. Probabilmente ad un certo punto 'riesumare' Candreva e inserirlo al posto di Keita Balde sarebbe servito ad avere qualche possibilità in più dalla destra.
Tasto dolente finale su Handanovic. Tantissime sono le gare nelle quali lo sloveno è stato in assoluto il migliore ma dal finale della scorsa stagione ad oggi, il portiere qualcosa di suo in negativo lo ha messo. Anche ieri in alcuni frangenti è parso poco pronto e macchinoso, i due gol subiti ne sono la dimostrazione. Che il numero 1 nerazzurro abbia bisogno di maggior concorrenza?
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