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Inter, il bello non basta: manca una qualità fondamentale. Due stecche a sorpresa
Finisce 1-1 il derby tra Milan e Inter e in vetta alla classifica non cambia nulla, visto anche il pareggio del Napoli a Verona. Partita ad alta intensità, con continui ribaltamenti di fronte, ma la squadra di Inzaghi esce dal campo con il rimpianto di non aver concretizzato le occasioni create nel primo tempo e nella prima parte del secondo. L'Inter rimane a 7 punti dalla vetta, ma con la convinzione di poter giocare per l'obiettivo massimo fino alla fine.
Il Milan prova a disturbare la costruzione dell'Inter tenendo alta la pressione, ma l'Inter con pazienza o con la giocata lunga riesce a uscirne e ad arrivare con costanza dalle parti di Tatarusanu. Calhanoglu si guadagna il rigore, vuole calciarlo e porta in vantaggio i nerazzurri contro la sua ex squadra. Ci riesce e dimostra di avere grande personalità trafiggendo Tatarusanu sotto la Curva Sud. De Vrij dà una mano al Milan e Lautaro non trova il colpo del nuovo vantaggio dal dischetto. Ed è qui il grosso peccato dell'Inter, un peccato che si sta ripetendo in ormai troppe occasioni. L'Inter crea, non concretizza e nel finale rischia la beffa. Stesso copione con Atalanta, Lazio e Juve. Prestazioni di livello, ma poi niente bottino pieno per i nerazzurri.
Le occasioni sbagliate pesano, troppo. Soprattutto quando si giocano big match. Non è stata una gran serata per Barella e anche per Lautaro. Il centrocampista è, probabilmente, alla prima stecca da quando veste la maglia dell'Inter. E il Toro prosegue il suo periodo di appannamento. Lotta, ma negli ultimi metri è poco incisivo e il rigore sbagliato è un macigno sulla sua prestazione. Nel finale Inzaghi prova a scuotere le cose, senza riuscirci, inserendo Sanchez, Correa, Vidal e Dimarco. L'Inter perde terreno e concede qualche occasione al Milan nel finale, ma i rimpianti sono nerazzurri. Se Inzaghi è riuscito a ridare equilibrio alla fase difensiva, ora serve un'altra correzione: l'Inter deve tornare a essere cinica, deve chiudere le gare e blindare il risultato. Non bastano le belle prestazioni.
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