L'analisi economica sul fatturato e i costi del club nerazzurro rispetto al calciomercato con un occhio a giugno
La questione sulla proprietà dell'Inter resta aperta. Steven Zhangdeve restituire ad Oaktree380 milioni, compresi gli interessi e sta prendendo tempo rispetto. Il fondo vuole rientrare o concederebbe altro tempo a fronte di un impegno scritto su una cessione del club. In attesa che arrivino novità su questo fronte, i dirigenti stanno sistemando i conti della società. L'ultimo bilancio ha dimostrato che i conti dell'Inter sono migliorati ancora.
Dal rosso record di -246 mln della stagione 20-21 si è passati ai -85 della stagione 22-23. E le stime rispetto al prossimo bilancio parlano di un meno cinquanta. Nonostante la squadra di Inzaghi sia stata eliminata dalla CL per mano dell'Atletico il risultato sarà migliore della passata stagione: "Merito del boom commerciale e della gestione della rosa più profittevole. La previsione tiene conto dello scudetto ormai ipotecato e delle operazioni di calciomercato realizzate finora: quindi, in caso di plusvalenze realizzate a giugno, quel numerino dell’ultima riga di bilancio ne beneficerebbe", si legge su La Gazzetta dello Sport.
Ricavi da sponsor e botteghino
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I ricavi della scorsa stagione erano sui 386 mln, quest'anno si parla di 380 mln. Al botteghino i nerazzurri guadagneranno qualcosa meno proprio perché non ci sono le gare della CL. Dai 79 mln della passata stagione ai 75 di questa. "Ma, a parità di partite giocate, si registra un incremento del 15% dell’area ticketing per via della maggiorazione dei prezzi e dell’aumento dell’affluenza. L’effetto Champions è più marcato sui diritti tv: i premi Uefa passeranno da 100 a 65 milioni. Cresceranno, tuttavia, i proventi dei diritti della Serie A, da 87 a 100 milioni, ipotizzando il primo posto finale in classifica", si legge nello stesso articolo. E ovviamente arriveranno anche i soldi della Supercoppa italiana vinta a gennaio. I successi internazionali dell'Inter hanno permesso la monetizzazione con gli sponsor: +48%, da 54 a 80 milioni. "È stato riempito il vuoto che era stato lasciato dall’inadempiente DigitalBits/Zytara. In attesa di valorizzare appieno lo slot principale della maglia col nuovo contratto che entrerà in vigore da luglio, la partnership sottoscritta con Paramount ha avuto il merito di posizionare il brand Inter nel mondo dell’entertainment, strizzando l’occhio alle nuove generazioni. Segno più anche per il merchandising/licensing, che passa da 13 a 24 milioni. In totale, il settore commerciale fattura 110 milioni (+36 milioni sul 2022-23)", spiega la rosea sugli sponsor interisti e l'avvicendamento tra DigitalBits e Paramount.
Costi e calciomercato
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Sono scesi anche i costi a 429 mln di euro. "Merito soprattutto dell’ulteriore taglio degli ammortamenti dei "cartellini" dei calciatori, frutto della politica di contenimento sui trasferimenti: 137 milioni nel 2020-21, 101 nel 2021-22, 90 nel 2022-23 e 78 nel 2023-24. Contrariamente alle aspettative del budget, alla fine non si riscontrerà una riduzione degli stipendi, che gireranno ai livelli di un anno fa: 228 milioni le spese complessive per il personale", spiega il giornale sportivo.